Sarno

Un caso singolare, che sicuramente farà ancora parlare. Tutto si ricollega alla tragedia avvenuta la notte tra il 5 e il 6 maggio del 1998, che colpì diversi paesi della Campania, tra cui Sarno, Bracigliano, Siano, inghiottiti da una colata di fango e detriti, che provoco morte e danni ingenti a questi e ad altri comuni. Proprio quel fango, dopo 17 anni ritorna protagonista, nel mometo in cui il Consiglio di Stato, come riportato da “la Città”, ha decretato che debba essere rimosso dalla cava situata in località Trivio di Castel San Giorgio. A chiederne la rimozione è stata la Sicob, società titolare dell’impianto che ha ospitato i detriti dei comuni di Siano, Bracigliano e appunto Sarno. Entro otto mesi, l’intera area della cava, occupata dal fango dovrà essere liberata, con lo Stato che dovrà pagare i danni alla Sicob, impossibilitata per 17 anni ad utilizzare l’impianto. La società in sede di giudizio ha chiesto quasi 7,5 milioni di euro di danni, ma ora il tutto dovrà essere nuovamente valutato, prima di quantificare l’effettivo danno subito.