Maddaloni

 

 

di Simonetta Ieppariello

 

"Perchè la vita è un brivido che vola via". E' la frase che Simone Picillo aveva scelto di farsi tatuare sul suo braccio. Una vita spezzata presto, troppo presto. Sull'asfalto.

E’ successo a Bologna, Mercoledì. Simone Picillo, originario di Maddaloni, lavorava nella cittadina emiliana nel settore alberghiero. Si era diplomato presso L’Ipsart “E.V.Cappello” di Piedimonte Matese, nel 2006, e da allora aveva sempre lavorato in alberghi e ristoranti.

Poco dopo le ore 13 di mercoledì Simone viaggiava in sella alla sua moto quando si è schiantato contro un furgone Ford Transit.

Forse una distrazione, il mancato rispetto di uno stop dello stesso Simone avrebbe causato il violento impatto. Inutili i tentativi di frenata da parte del conducente del furgone che ha urtato contro la ruota posteriore della moto.

Simone, sbalzato via dal motoveicolo, ha battuto la testa contro una colonnina di cemento, morendo sul colpo.

Aveva solo trent’anni ed era un gran lavoratore.

Dopo l'autopsia, predisposta dalla Procura che ha aperto un fascicolo. Simone è partito per il suo ultimo viaggio verso la sua terra natia: Maddaloni. 

Si svolgeranno domani mattina alle 10 e 30 a Maddaloni, in zona Montedecoro i funerali. Il rito funebre sarà celebrato nella chiesa Maria Santissima Immacolata a Montedecoro. La salma di Simone ha fatto ritorno a Maddaloni ieri nella congrega del Santo Padre Francesco e Maria Santissima sempre nella frazione maddalonese.