Lei era in auto. Stava viaggiando verso Roma, diretta a Fiumicino, quando i figli, all'altezza di Frosinone, le avevano telefonato. Torna a casa, papà ha perso l'aereo, le avevano detto. Una pietosa bugia. Perchè loro, purtroppo, erano già a conoscenza di ciò che era accaduto. L'avevano raccontato alla mamma solo successivamente, quando era rientrata ad Airola.
Era il sabato di Pasqua, solo allora le avevano detto la verità sul destino toccato ad Antonio Iarossi, 59 anni, imprenditore nel settore dei marmi, barbaramente ucciso in Portogallo, a Borba. Una fine orribile. Colpito al collo ed alla testa con un perforatore, il suo corpo mutilato orrendamente con l'obiettivo di farlo sparire. Un delitto atroce, del quale è ritenuto responsabile un 61enne di nazionalità marocchina, dipendente della Italcrhono, l'azienda di Iarossi, fermato dalla polizia portoghese. Tra i due sarebbe scoppiata una discussione, l'operaio era convinto di vantare un credito nei confronti del suo datore di lavoro. Poi il terribile epilogo ed il tentativo di nascondere ciò che aveva combinato. Un piano fallito quando un collega, dopo aver scoperto tutto, aveva dato l'allarme.
Originario di Castelvetere in Valfortore, Iarossi aveva interessi commerciali, oltre che in Portogallo, in Venezuela, in Marocco, nei Paesi arabi. Chi lo conosceva, lo descrive come una persona tranquilla, dotata di una calma serafica. Mai problemi con la giustizia, lavorava sodo, dovendo fare i conti con le difficoltà comuni a tutti coloro che fanno impresa. Quello del marmo è il campo nel quale operava anche la famiglia, napoletana, di colei che avrebbe sposato e che gli avrebbe donato due figli.
Abitavano ad Airola, lui era spesso in viaggio. Doveva tornare per le festività pasquali, ma una mano assassina glielo ha impedito. I suoi familiari sono da giorni in Portogallo, soli e senza alcuna assistenza. Una condizione incomprensibile rispetto all'omicidio di un cittadino italiano. Attendono che venga eseguita l'autopsia, di poter parlare con la polizia di Lisbona. Hanno il diritto di sapere. Antonio è stato strappato ai suoi affetti con una efferatezza agghiacciante.
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