Basta con le foto in corsia o in sala operatoria. A sollevare il problema è una comunicazione della 'Direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Ssn' del Ministero della Salute, inviata a fine marzo alla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) e alle Federazioni dei collegi Ipasvi (infermieri), dei collegi delle Ostetriche e dei collegi Tsrm (Tecnici sanitari di radiologia medica).

«Sono ormai frequenti le notizie di stampa che segnalano il dilagare del fenomeno della pubblicazione di fotografie e selfies sui social network scattate da parte dei professionisti sanitari durante l'esercizio dell'attività lavorativa», si legge nella circolare in possesso dell'Adnkronos Salute, firmata dal direttore generale Rossana Ugenti.

Foto e selfie che talvolta rischiano di sfociare «nella violazione della privacy del paziente». Un problema «da tempo all'attenzione» del ministero, che in alcuni casi si è attivato chiedendo chiarimenti su fatti accaduti agli Ordini e ai Collegi interessati. Quello sanitario è un «ambito delicato», ricorda il dicastero guidato da Beatrice Lorenzin, in cui simili comportamenti «mettono a rischio il rispetto della privacy del paziente, compromettendo l'immagine degli stessi sanitari».

Insomma, il ministero sollecita a una riflessione in materia e sottolinea l'importanza di «contrastare siffatti avvenimenti», chiedendo ai destinatari della comunicazione di «farsi parte attiva attraverso l'invio di specifiche raccomandazioni agli Ordini e Collegi professionali nelle quali si evidenzi la problematica sopra esposta e si sottolinei la necessità del rispetto dell'etica professionale».