Teora

Il progetto pilota è fermo al palo. Complice la imminente tornata elettorale delle regionali, che ha distratto gli amministratori e sospeso il carteggio sulla progettazione della costruenda Città dell’Alta Irpinia. Dopo la visita a Nusco del Presidente del Comitato Strategico Nazionale per le Aree Interne Fabrizio Barca e il completamento dell’attività di brainstorming della cabina di regia regionale, il tavolo ha subito un brusco rallentamento dei lavori.

La progettazione della piattaforma programmatica intanto, continua a tenere banco anche nei dibattiti politici e propagandistici, in vista delle elezioni. Dal tavolo degli amministratori, il dibattito si è spostato nei convegni politici, dove tutte le segreterie di partito stanno indicando in questo momento, giuste ricette ed efficaci soluzioni.

“Questi laboratori sono ancora laboratorio politico per la provincia e per la regione, e la ricetta per le soluzioni ai mali endemici di questa terra non può arrivare da un leader che individua le sofferenza, ma dalla capacità di trovare soluzioni” spiega Stefano Farina, sindaco di Teora e consigliere provinciale del Pd.

“Sull’area pilota si registra un po’ di distrazione, ma resta il fatto che il comprensorio ha la capacità di scommettere sullo sviluppo delle aree interne” continua. Dei cinque pilastri di programmazione individuati dal tavolo altirpino, che ha aggiunto alla sanità, scuola e trasporti anche l’infrastrutturazione digitale e la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, il dibattito tende a concentrarsi in particolare su sanità e mobilità. Prima di procedere con la pianificazione delle coordinate future, infatti, si ritiene indispensabile promuovere un’analisi attenta di quello che c’è.

“Negli anni precedenti si è sviluppata una sanità che ha affidato tutto all’ospedalizzazione, e si è avuta una proliferazione di presidi che hanno indebolito la presenza della medicina di base” ha puntualizzato Farina. “A questo bisogna aggiungere che le scuole non sono collegate e oggi abbiamo l’onere di dimostrare a chi ci governa che non abbiamo intenzione di difendere privilegi, ma solo di migliorare quello che c’è. I nostri figli sono stati costretti a scegliere sulla formazione non in base alle predisposizioni o alle passioni, ma alle possibilità”. Il sistema scolastico superiore merita una riqualificazione sulle base dei collegamenti e delle domande che arrivano dalla popolazione. “Detto questo, va precisato che le scuole primarie devono essere preservate, e dovremo usare tutte le nostre energie per mantenere i presidi”.

La riqualificazione dei servizi in un’area geografica che si prepara ad abolire i confini amministrativi per sostituirli con la logica dei quartieri di una stessa città, dovrà mettere sul tavolo questioni definite collaterali e propedeutiche insieme: “Urge un’analisi sui presidi del 118, delle guardie mediche e sul ruolo delle associazioni di volontariato, che per legge sono escluse dai tavoli di contrattazione. Soprattutto mi preme sottolineare un aspetto: non possiamo delegare la progettazione a chi il territorio non lo conosce” conclude.