Avellino

Per l’ex senatore Vincenzo De Luca sarebbe pronto un posto nella giunta regionale, a capo di quell’Assessorato che lui ha già retto in passato: quello ai Lavori Pubblici. L’indiscrezione filtrata dagli ambienti politici del Pd irpino è alimentata dai tanti incontri che l’ex parlamentare di Forino, e attuale dirigente dei democratici, ha avuto nelle scorse settimane con gli apparati del partito regionale e lo stesso ex sindaco di Salerno, la cui investitura definitiva è arrivata proprio ad Avellino attraverso le parole pronunciate dal sottosegretario Luca Lotti venerdì scorso al De La Ville.

Certo, l’ipotesi circolata è tutta da verificare ma è evidente che per la nostra provincia sarebbe un ritorno a Palazzo Santa Lucia nei posti che contano. L’Assessorato ai Lavori Pubblici, infatti, attraverso l’iter di assegnazione dei fondi europei diventa cruciale per lo sviluppo del territorio e la possibilità di realizzare opere e infrastrutture. Non che gli amministratori locali avellinesi debbano aspettarsi un trattamento di favore da un proprio conterraneo. Ma meglio avere a che fare con qualcuno disposto ad ascoltare che con chi, invece, per lunghi tratti della consiliatura regionale si è mostrato sordo alle richieste del capoluogo e dell’intera Irpinia. Salvo poi diventare improvvisamente disponibile con l’approssimarsi della campagna elettorale.

Ovviamente, in questi casi, è inutile nasconderlo, conta molto la cosiddetta filiera politico-istituzionale. Ossia l’appartenenza dei vertici dei diversi livelli amministrativi allo stesso partito o coalizione che - purtroppo è così - porta anche ad un naturale rapporto diretto e ad una maggiore attenzione verso gli enti dello stesso colore politico.

Destini incrociati, dunque, per i due Vincenzo De Luca: quello che anche contro la legge Severino aspira a diventare il nuovo governatore della Campania e l’ex segretario della XIII Commissione permanente del Senato su Territorio, Ambiente e Beni ambientali, che invece ambisce ad una poltrona nell’esecutivo regionale anche per far riacquistare all’Irpinia quel peso politico necessario per una maggiore visibilità nell’ente di Palazzo Santa Lucia.

Alessandro Calabrese