Pompei

Andavano al bar a fare acquisti oppure a trovare comodamente i parenti a casa, mentre invece dovevano essere al loro posto di lavoro. 

 

Otto dipendenti del Comune di Pompei sono stati raggiunti da un provvedimento di sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio, nell'ambito di una inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata su presunti casi di assenteismo. La misura cautelare - disposta dal Gip del Tribunale oplontino su richiesta della magistratura inquirente - è stata eseguita dagli agenti del Commissariato di Polizia locale, guidato dal vicequestore aggiunto Angelo Lamanna. Le immagini mostrano alcuni dipendenti infedeli marcare per altri assenti, piuttosto che per se stessi per poi allontanarsi velocemente dal Palazzo.

Le sospensioni dal servizio vanno da uno a tre mesi. Contestualmente è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari, oltre che agli indagati raggiunti da misura interdittiva, anche ad altri diciannove dipendenti comunali in ordine ai reati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione della presenza in servizio mediante modalità fraudolente.

Le indagini sono state avviate dai poliziotti di Pompei nel mese di aprile 2015 a seguito di alcune denunce. Due mesi di monitoraggio dei sei apparecchi marca-tempo presenti negli uffici, grazie a dispositivi piazzati ad arte.

Numerosi e continui servizi di pedinamento e osservazione che hanno consentito di verificare, oltre a molti dipendenti regolarmente in orario e servizio, l’esistenza di una non trascurabile casistica di timbratura irregolare dei badge nonché casi di assenza ingiustificata durante l’orario servizio.

E' stato accertato che alcuni impegati prima timbravano per poi allontarnarsi immediatamente o nel corso della giornata, dalla struttura per poi farvi rientro dopo qualche ora (o frazione di ora) o talvolta alla fine della giornata lavorativa ed esclusivamente per segnalare l’uscita dal servizio. Altri, invece, risultavano in servizio all’inizio della giornata lavorativa, benché le telecamere ne segnalassero l’arrivo circa mezz’ora dopo (o a volte qualche ora dopo), grazie alla timbratura compiacente del
collega di turno. IN altri casi ancora risultavano in ufficio durante il periodo di rientro pomeridiano, sebbene avessero lasciato prima la loro postazione. 

Gli ufficiali del Commissariato di Pompei hanno acquisito anche i documenti inerenti la liquidazione dei compensi di natura retributiva in favore degli indagati, la documentazione che dimostra il conseguimento indebito, da parte degli stessi, di compensi di natura economica pur in mancanza di una corrispettiva prestazione lavorativa.