San Martino Valle Caudina

La legge Severino trova applicazione anche in Valle Caudina. Ed in particolare a San Martino, dopo che la Prefettura di Avellino ha comunicato la sospensione dalla carica di consigliere comunale ad Ivan Clemente.

Non solo Berlusconi e De Luca, giusto per citare i due esempi più eclatanti, ma anche l’esponente di maggioranza dell’amministrazione Ricci nonché segretario cittadino del Partito Democratico, finisce nelle maglie del provvedimento legislativo.

La sospensione, in base agli articoli 10 e 11 della Severino, è scattata a seguito della sentenza di primo grado pronunciata dal Tribunale di Avellino che ha visto condannato Ivan Clemente a 1 anno e 10 mesi di reclusione (pena sospesa). I fatti risalgono al 2011, quando Clemente ricopriva il ruolo di assessore all’urbanistica, coinvolto in un’inchiesta per un permesso di costruire in sanatoria dichiarato “illegittimo” dal palazzo di giustizia irpino e una falsa attestazione relativa alla perpetrazione del centro urbano.

Clemente non è il solo coinvolto nell’inchiesta, nella quale figurano anche il funzionario dell’ufficio tecnico municipale Alessandro Abate e l’imprenditore Emilio Iuliano. Entrambi risultano condannati a nove mesi di reclusione, con pena sospesa. E tutti e due sono stati ritenuti responsabili, in concorso, di opere di trasformazione edilizie e urbanistiche illegittime. Il riferimento è ad un manufatto in legno e acciaio costruito in Via Santa Caterina, oggetto dell’indagine della Procura.

Iuliano, ad Ottopagine, ha tenuto a precisare che si tratta «di un’opera per la quale sono stati concessi tutti i permessi necessari e pagate tutte le spettanze a norma di legge così come ci è stato richiesto».

Nella stessa sentenza il Tribunale di Avellino (giudici Cassano, Landolfi e Tringali) ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per Abate, Iuliano e - appunto - Clemente per nove mesi, oltre al pagamento delle spese processuali.

Il Tribunale ha anche dichiarato la «falsità» delle note sottoscritte dalla macchina amministrativa, in particolare quelle di Ivan Clemente, Franco Cocozza e Luigi Pedoto.

Prescrizione invece per il sindaco Pasquale Ricci, Alessandro Abate ed Emilio Iuliano per il rilascio del permesso di costruire in sanatoria e temporaneo datato maggio 2006, per l’ex sindaco Franco Cocozza e per l’ex assessore Luigi Pedoto (per aver messo nero su bianco che l’area in questione ricadeva nel centro urbano).

Si tratta, ovviamente, di una sentenza di primo grado e dunque non definitiva. Ma che ha fatto - e farà - molto rumore in paese, considerando che vede coinvolti diversi amministratori degli ultimi anni e il responsabile dell’ufficio municipale. Gli imputati hanno già fatto sapere che ricorreranno ovviamente in Appello per far valere le proprie ragioni.

Nel frattempo, la sospensione dall’incarico di Clemente apre anche un interrogativo tecnico e politico per l’amministrazione comunale sammartinese, dal momento che la maggioranza Ricci si tiene su un solo voto in più rispetto alle opposizioni.

 

Giovanbattista Lanzilli