E’ quanto ufficializzato alle ore 9.00 (australiane) presso la QUT (Queensland University of Technology) di Brisbane, nell’ambito del "The Young Universities Summit", l’evento che riunisce le maggiori università del mondo e al quale è presente anche una delegazione dell’Ateneo salernitano, guidata dal rettore.
Il Summit ha presentato ufficialmente la classifica "Young University Rankings" stilata dall’autorevole pubblicazione inglese "The Times Higher Education”, comunicando alle delegazioni universitarie presenti le performances dell’anno 2017.
A settembre Londra aveva annunciato l’ingresso dell’Ateneo salernitano nel ranking mondiale generale e il suo posizionamento nella top 400 su 980 atenei selezionati. UniSa in meno di un anno ha confermato la sua presenza nei ranking ufficiali dell’autorevole pubblicazione inglese, entrando direttamente e per la prima volta nella classifica dei migliori giovani Atenei, selezionati tra 48 paesi.
«Il primo ingresso nella classifica delle migliori giovani università mondiali, e in particolar modo, il posizionamento tra le prime 100 è fonte di grande soddisfazione per la nostra comunità – commenta il Rettore Aurelio Tommasetti. Un bel risultato per noi: 71esimi al mondo e tra le 10 italiane presenti in classifica. Il risultato diventa ancora più significativo se si considera che l’Università di Salerno, al quinto posto tra le sole 10 italiane, è l’Ateneo più popolato, ovvero con numero di studenti maggiore”.
Le categorie prese in esame dal ranking sono la didattica, la ricerca, il numero delle citazioni dei lavori scientifici, l'internazionalizzazione e il trasferimento tecnologico. Tutti questi parametri sono stati calibrati “per riflettere – sottolineano gli editor di Times Higher Education – le speciali caratteristiche delle istituzioni universitarie più giovani, come la loro dinamicità e la propensione all’ulteriore sviluppo”.
Di particolare rilievo le prestazioni dell’Università di Salerno nella categoria "Numero di citazioni". “Un risultato – continua il rettore - che è coerente rispetto ai punteggi che abbiamo avuto per la valutazione della ricerca e ai maggiori fondi che di conseguenza ci sono stati assegnati a livello nazionale. Un risultato che conferma anche i ranking nazionali che ci pongono al primo posto tra le Università del Centro-Sud”.