Ariano Irpino

Per la prima edizione della Mediofondo Primavera, è ancora intenso il lavoro dell’Asd Speedarrow Ciclismo in vista del tanto atteso evento di domenica 9 aprile con partenza e arrivo ad Ariano Irpino. L´evento ha subito conosciuto un notevole interesse per la bontà del lavoro degli organizzatori che sono riusciti a sottoscrivere oltre 500 adesioni ma si è lavorato in maniera sinergica con le amministrazioni locali interessati al passaggio della corsa per la cura e la risistemazione del manto stradale in alcuni punti del percorso e senza lasciare nulla al caso.

Unitamente ad Ariano Irpino, anche i comuni di Casalbore, Buonalbergo, Paduli, Benevento, San Nicola Manfredi, Apice e Montecalvo Irpino hanno fatto leva sulla mediofondo per fare promozione diretta del proprio territorio: sul piano tecnico è un percorso alla portata di tutti con 90 chilometri e 1400 metri di dislivello ondulato per altimetria, toccando punti estremamente panoramici, dai quali poter godere della vista di tutte le bellezze paesaggistiche del Sannio, del Medio Calore e della Comunità Montana dell’Ufita.

'Il ritrovo per i concorrenti è fissato tra le 6:30 e le 8:00 ad Ariano Irpino lungo il tratto della strada statale 414 antistante il cimitero con partenza alle 9:00.

IL TERRITORIO DELLA MEDIOFONDO, ECCO SAN NICOLA MANFREDI E APICE

SAN NICOLA MANFREDI - Divenuto casale di Montefusco, ospitò nel Duecento re Manfredi insieme alle sue truppe. Nella prima metà del Trecento apparteneva ai Cantelmi, da cui passò prima ai Castiglione e quindi, nel 1467, alla famiglia Grifo. Nel 1540 fu venduta ai Carafa, che la cedettero ai D'Aquino; Laudonia D'Aquino la trasmise, nel 1570, al figlio Elogio della Marra che, cinque anni più tardi, l'alienò a Federico e Leonardo dei Sozi. La sua storia seguente non evidenzia avvenimenti di particolare rilievo. Il toponimo si collega al culto del Santo Patrono; la specificazione si riallaccia invece allo storico soggiorno, nel territorio comunale, delle soldatesche di Manfredi. L'edificio religioso più importante è rappresentato dal santuario di San Nicola, che racchiude una statua del Santo e un pregevole altare, opere forgiate nel Settecento. Nel territorio comunale si ergono inoltre la moderna chiesa di Santa Caterina e quella di Santa Maria delle Granatelle. Saloni, giardini e numerosi locali una volta adibiti a carcere caratterizzano invece il quattrocentesco palazzo Sozi-Carafa.

APICE - Abitata fin dall'epoca preromana, come attestano numerosi ritrovamenti archeologici (lapidi, cippi funerari e monili di diversi periodi), fu possedimento, nell'XI secolo d.C., dei conti di Ariano. Nel 1113 fu distrutta dai beneventani, in lotta con i normanni e più tardi divenne feudo del conte Ruggiero di Buonalbergo; successivamente passò ai Balbano, ai Maletta, ai San Giorgio e ai Sabrano. Nel 1435 se ne impossessò Alfonso I d'Aragona, che la donò alla famiglia Guevara, e nel 1456 fu gravemente colpita da un forte terremoto, che fece più di mille vittime. Passò quindi di signore in signore fin quando, nel Settecento, fu elevata al rango di ducato e assegnata alla famiglia Di Tocco. Il toponimo deriva probabilmente dal latino APEX, ‘apice, vertice, sommità', in riferimento alla sua posizione geografica. Domina l'antico abitato il castello normanno, edificato prima dell'VIII secolo e ampiamente rimaneggiato. Di grande interesse è l'abbazia di Santa Maria Assunta (XII secolo), a tre navate, adorna di un altare in marmo di grande pregio. Nel convento cappuccino di Sant'Antonio, risalente al 1535, si conserva un ritratto duecentesco del Santo; poche rovine restano, invece, di un convento fondato, secondo la tradizione, da San Francesco. Dopo le due violente scosse sismiche che hanno ampiamente danneggiato il centro storico nel 1962 e nel 1980, l'abitato è stato trasferito su una collina posta di fronte all'antico insediamento.