Capri

La primavera inizia con un nuovo appuntamento de l’oro di Capri, l’associazione di appassionati olivicoltori presieduta da Pier Luigi La Femina, che ha organizzato un percorso di avvicinamento all’assaggio dell’olio extravergine per fornire gli strumenti per una consapevole scelta del prodotto.

Al  corso, che si terrà sabato 1 aprile e domenica 2 nella Sala Conferenze del Centro Multimediale Mario Cacace, si sono già iscritti quindici studenti dell’Istituto Alberghiero Axel Munthe che si affiancheranno ad altri appassionati cultori dell’olio che approfondiranno le tematiche relative a questo importante alimento, grazie alle lezioni frontali ed esercitazioni pratiche a cura degli esperti ed agronomi de l'oro di Capri, con l’ausilio del coordinatore Carlo Lelj Garolla e di Marialuisa Ambrosino, Capo Panel per L’olio d’oliva del laboratorio chimico merceologico della camera di commercio di Napoli. Tutto questo per far sì che i partecipanti possano ottenere gli strumenti necessari a riconoscere gli oli di qualità e sfatare i molti luoghi comuni che condizionano le scelte dei prodotti.

Nell’arco della due giorni si terrano tre incontri, nella mattina di sabato il tema sarà “L’importanza dell’assaggio per la classificazione e la valorizzazione degli oli di pregio”, mentre nell’incontro pomeridiano si parlerà “Di influenza della tecnica di produzione e conservazione sulla qualità dell’olio vergine di oliva”.

La due giorni si chiuderà con l’incontro di domenica mattina sul tema “Come leggere l’etichetta. Le produzioni certificata dop e bio”. 

Sarà quindi un’ulteriore importante iniziativa dell’associazione che ha tra i suoi scopi il recupero delle antiche tradizioni contadine dell’isola, attraverso la valorizzazione dell’olio, elemento antico della cucina meridionale e in special modo caprese. L’associazione, infatti, ha riportato in auge la produzione dell’olio locale, ed oggi negli oliveti anacapresi di Mesola, Pino ed Orrico si raccolgono le olive che poi, attraverso un rigoroso procedimento che segue i dettami dell’antica tradizione, diventano "l’oro di Capri".