Torre Annunziata

 

di Simonetta Ieppariello

 

Ricordi, frammenti. Fiabe premonitrici raccontate. Una bimba che scompare nel nulla. La tragedia e il mistero, senza fine, che va avanti da anni. 

 «L'ultimo ricordo che ho di Angela è quello di una bambina che corre gioiosa tra casa e cortile. Mi manca, come a tutti. Per me era una sorella minore». Sono le parole di Rosa Celentano che ieri è stata ascoltata, come persona informata sui fatti, dai magistrati della Procura di Torre Annunziata. Una informativa resa ai magistrati, durata quattro ore. La sua cuginetta è sparita nel nulla il 10 agosto del 1996 e i pm oplontini la cercano tra l'Italia e il Messico ormai da sette anni. Rosa nel 1996 aveva 13 anni quando Angela scomparve: «Un sogno premonitore? No, una fiaba: le avevo raccontato Cappuccetto Rosso il giorno prima - avrebbe spiegato -». 

Allora non le fu dato peso. 

I magistrati hanno tenuto sotto torchio la 34enne per quasi quattro ore, prima di ascoltare il marito Giuseppe Rubino come persona informata sui fatti. Anche se Rubino non è del posto ed è sposato con Rosa solo da pochi anni. 

Ma nel registro degli incontri che i magistrati terranno nei prossimi giorni ci sono i nomi di 40 persone che, il 10 agosto 1996, parteciparono alla gita durante la quale la piccola scomparve. Si punta forse a chiarire aspetti controversi legati alla scomparsa di Angela. Da qui potrebbero emergere spunti interessanti anche per quanto riguarda la pista che porta in Messico. Proprio in Sud America si continua a cercare Celeste Ruiz, la ragazza che nel 2010, in una serie di mail indirizzate alla famiglia Celentano, affermò di essere Angela e di non voler essere più cercata. Si vuole individuare Celeste per sottoporla al test del dna confrontandolo con quello più volte estratto dalla saliva e dai capelli dei genitori e delle sorelle di Angela.