"Questa deriva in cui per non far scontento nessuno - e il popolo che deve votare tra poco - andiamo a caricare su altri una tassazione è un errore, perché poi la crescita non arriva e il popolo si incazza". Così a Napoli il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Boccia, intervistato dai direttori di Mattino e Corriere del Mezzogiorno, Barbano e D'Errico al forum di Unicredit, ricorda che ''non avendo uno strumento di svalutazione, la produttività è diventata un fattore essenziale. E la produttività non la determina un soggetto solo. Lo scontro nel Paese è tra la vecchia cultura e nuova cultura, tra la società aperta e società chiusa, tra società corporativa e società aperta''. ''Chi prevarrà? - si è chiesto Boccia - speriamo che prevalga il 4.0 perché se torniamo 'ai migliori anni della nostra vita' la partita è già persa prima di cominciare ma noi siamo qui a ricordare che non arretriamo''. Come riporta l'Ansa.


Il presidente di Confindustria ha precisato che sarebbe «possibile azzerare il cuneo fiscale per i giovani assunti nelle fabbriche nei primi due anni e quindi costruire un grande progetto di inclusione nell’interesse dell'industria e del Paese». Si tratta, ha detto Boccia, «di una questione non marginale e che rientra nelle sensibilità di alcuni aspetti della nuova dichiarazione firmata a Roma ma che ha bisogno di elementi pragmatici in termini economici per farla diventare un piano importante e costruire uno choc di competitività per il Paese».