Pago del Vallo di Lauro

A caccia di segni e simboli che confermino o meno che il voto fu da qualcuno indirizzato verso questo o quel candidato sponsorizzato dalla camorra. Uno spaccato inquietante che si aggiunge al terremoto giudiziario di dicembre, quando l'ex sindaco Corcione fini in carcere, e che mette ancora una volta il Comune di Pago Vallo Lauro, in irpinia, nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia.

I magistrati, guidati dal pm Francesco Soviero, vogliono accertare se ci siano state interferenze, se il voto sia stato macchiato da sollecitazioni criminali al fine di orientarne l'esito finale e favorire in particolare alcuni dei candidati in lizza. «Una indagine delicatissima – ha dichiarato il pm Soviero al Mattino -, anche perché le conseguenze, nel caso i dubbi investigativi venissero confermati, sarebbero inevitabili: scioglimento anticipato».

Ecco perchè la Squadra mobile di Avellino ha prelevato le scatole con le schede vidimate e votate, in tutto 1352. 703 decretarono la vittoria di Antonio Mercogliano, oggi sindaco del paese, che esprime piena fiducia negli organi inquirenti, «chiedendo terzietà, obiettività e trasparenza nelle indagini».

Di tenore diametralmente opposto, invece, le dichiarazioni dell'ingegnere Carmine Amato, lo sfidante del 2016, oggi capogruppo dell'opposizione. «Già a dicembre, a mio avviso, la maggioranza avrebbe dovuto dimettersi perché non si può dire che non c'è continuità o legame con la precedente amministrazione comunale. Oggi, addirittura, si mette in dubbio il condizionamento di questo voto, che quel voto possa non essere stato libero. Dunque, ulteriori ombre che si vanno ad aggiungere a quelle già presenti su questa amministrazione. Il sindaco e la sua maggioranza dovrebbero dare le dimissioni dando nuovamente la parola al popolo sovrano» - è quanto dichiara il consigliere di minoranza Carmine Amato.