Santa Maria Capua Vetere

 

di Simonetta Ieppariello

 

Taglio, piega dei capelli e barbe in ordine per i terremotati. Per tutti. Giovani e anziani. Gli angeli del sisma sono anche loro, un esercito di volontari che si armano di buona volontà e spirito solidale, per consegnare porzioni di serenità e quotidiana normalità a chi ha perso tutto.

"I nostri clienti sono speciali”, dice con malcelata commozione Gianluca Fischetti. Casetano doc nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, barbiere professionista di quarta generazione, ha deciso di raggiungere un angolo di quella terra martoriata dal sisma.

Una domenica speciale, che sarà seguita da altre in un campo sfollati ad Amatrice. Lui e altri parrucchieri e barbieri volontari di una associazione sono partiti all’alba per lavare, tagliare e mettere in ordine i capelli agli sfollati che dormono nelle roulotte, in quel maneggio riassettato per l’emergenza, per l’accoglienza.

Un “salone” per capelli e barbe speciale improvvisato tra tende e campagna. I parrucchieri e barbieri giunti al campo degli sfollati, nella minuscola frazione, hanno tagliato e messo in piega le chiome di 54 terremotati solo nella rima giornata di lavoro. «Qualcuno è stato molto felice di farsi rasare la barba. Un ritorno all’ordine e normalità, anche se per pochi minuti. Ci auguriamo di cuore che queste persone possano tornare alla vita di prima, nelle loro case, nelle loro strade, nei loro paesi che amano tanto».

Sono loro gli angeli del parrucco che domenica all’aba si sono messi in viaggio per arrivare in quel maneggio aprire il “negozio” alle 9 e 30 inaugurato da clienti molto speciali: Antonio e sua moglie, pronti a rimettersi in piedi dopo la tragedia. Tutti pronti a ricomprare le “Bestie”. Popolazioni fiere e contadine che vogliono ripartire proprio da quella terra, che lo scorso anno con loro è stata tragica matrigna.

«Le persone ci hanno ringraziato tanto – spiega al culmine di una giornata lunghissima e faticosa Gianluca che lassù ci è arrivato con i volontari di un’associazione - hanno detto che avevano proprio bisogno di questo servizio anche perché il salone più vicino si trova a Rieti, ad oltre un’ora di macchina da qui, e al momento nessuno poteva permettersi questi spostamenti, non solo per la distanza o perché molti sono anziani, ma anche per non intralciare i soccorritori lungo le poche vie percorribili».

Gianluca Fischetti è nato a Santa Maria Capua Vetere, poi si è trasferito a Roma dove lavora per Machete una catena di barbieri.

«Faccio questo lavoro da oltre dieci anni - spiega -. Mai tagli e barbe che ho fatto ad Amatrice sono stati i più belli ed emozionanti mai fatti in vita mia». Sono giorni particolari per la mia famiglia. Mio zio Mimmo è morto, pensare di essere andato ad Amatrice a fare del bene mi rasserena il cuore. Mio nonno Stefano ci ha insegnato ad essere barbieri con il cuore, commercianti onorevoli, uomini del fare.

A Santa Giusta di Amatrice Gianluca ci è andato con l’associazione “Faglie Attive Amici di Amatrice”. La mia fidanzata, Lidia Unguras, è una ragazza-barbiere di Monterotondo, in provincia di Roma. 

MI ha contattato lei con Lorenzo Basichetto. Non ci ho pensato due volte. In quel maneggio si vive, nonostante tutto e comunque. La dignità e decoro, il calore e vitalità con cui ci hanno accolti fa riflettere. A noi non manca nulla eppure siamo pessimisti e rassegnati. Loro hanno la forza di andare avanti con energia ed enorme dignità».

«Porterò per sempre nel mio cuore gli occhi e le parole di Antonio e sia moglie.  Ci hanno raccontato quei giorni tremendi. La lenta risalita. L’immobilismo dei soccorsi nella fase della ricostruzione ancora attesa. Tutta la comunità è stata felice di accoglierci. Ci hanno cucinato le loro prelibatezze come la carbonara e la amatriciana, per arrivare a delle succulente salsicce e patate. Noi abbiamo portato delle crostate. Sono andato via da quelle terre raccogliendo i miei pensieri, con un mix di sentimenti dentro. Una sola certezza. Tornerò al più presto, appena potrò. Poter fare qualcosa per loro è il dono più grande.