Altavilla Irpina

Hanno chiesto che venga scritta la parola fine su un'occupazione che ritengono abusiva. Non di un appartamento, ma di un loculo. Sì, proprio un loculo. Loro sono i proprietari di quella tomba nella quale riposa la salma di un defunto che non è però un loro caro. Ecco perchè hanno deciso di ricorrere alla magistratura. Lo hanno fatto con un giudizio civile avviato dinanzi al Tribunale di Avellino, competente su una storia che arriva da Altavilla Irpina. Nella ricostruzione dei fatti operata dai ricorrenti, assistiti dall'avvocato Antonio Leone, tutto sarebbe iniziato circa dieci anni fa. Con il decesso di un uomo.

In attesa di una sistemazione definitiva, la sua bara era stata temporaneamente appoggiata in quello spazio, all'interno di una cappella, di cui i titolari vogliono ora rientrare in possesso. Abitano all'estero, erano convinti che tutto si sarebbe risolto in breve tempo. Non è andata così, purtroppo per gli interessati. Il tempo è scivolato via nell'illusione che la situazione sarebbe comunque tornata alla normalità. Che le cose non avessero preso la piega auspicata, lo hanno capito quando, tornati in paese per un periodo di vacanze, si sono accorti della fuoriuscita di liquidi dal vano.

Subito un problema: riavere la disponibilità delle chiavi per aprirlo e stabilire cosa diavolo fosse capitato. Si sono rivolti ad un parente della vittima, quindi al custode del camposanto e, infine, al Comune. Poi, in una sorta di 'gioco dell'oca', sono tornati alla casella di partenza. Il familiare del defunto è stato sollecitato a provvedere al trasferimento del feretro ed alla sua tumulazione in un posto diverso da quello nel quale si trova ormai da un decennio. Non è avvenuto. Di qui la scelta della via giudiziaria, che si concluderà con la pronuncia su un caso a dir poco paradossale. Appuntamento a fine giugno.

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