di Simonetta Ieppariello
Abolizione totale dei voucher, rivoluzione nel mercato del lavoro. E non solo. Non ci saranno più i voucher per imprese e neanche per le famiglie. Dopo mesi e mesi di polemiche e confronti, possibili soluzioni mediate si è passati alla scelta radicale. Quella che probabilmente nemmeno la Cgil, nonostante sia la promotrice del referendum che ne chiede l'abrogazione, pensava fosse possibile. Una scelta dunque che rivoluzione quanto realizzato nei tempi di un passato vicino dal Governo.
La Commissione lavoro ha approvato la loro eliminazione, votando a favore dell'emendamento che abroga gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act dedicati al lavoro accessorio. L'emendamento prevede anche un periodo transitorio- fino al 31 dicembre 2017 - in cui si potrà continuare ad utilizzare i buoni lavoro già acquistati. Il governo, nel consiglio dei ministri di domani, dovrebbe tradurre in decreto questa decisione della commissione, di conseguenza dall'entrata in vigore dello stesso i buoni lavoro non potranno più essere venduti.
Contro l'abrogazione dei voucher hanno votato Lega, Fdi e Ala. Ncd assente. Pd, Sinistra Italiana, Mdp e M5S si sono invece espressi a favore. Con la cancellazione dei voucher 'salterebbe' quindi il referendum promosso dalla Cgil.
Oggi il governo varerà un decreto che fa propria quella decisione.
Il decreto dovrebbe prevedere lo stop immediato alla vendita dei tagliandi. Ma i voucher non scompariranno subito. Chi i ticket li aveva già acquistati con l'intenzione di utilizzarli in un prossimo futuro, dunque,potrà ancora farlo, ma avrà tempo fino al 31 dicembre 2017.
C'è chi teme che l'abolizione dei voucher possa far risprofondare una buona parte del mercato del lavoro nella più nera illegalità. Secondo i più ottimisti il periodo della transizione servirà anche per mettere a punto «nuove norme» sul lavoro accessorio per famiglie e imprese, «norme efficaci che evitino gli abusi registrati sui voucher».