Afragola

In quella masseria, oggi ridotta ad un rudere, un tempo si nascondevano i capi del clan Magliulo. La zona, in aperta campagna e alle spalle dei centri commerciali Ikea e Leroy Merlin, non è facilmente raggiungibile per cui quel ritrovo rustico, in più di un caso, ha rappresentato un porto sicuro per i gestori del malaffare che imperavano nell'area nord di Napoli.

Questa mattina, però, nella Masseria Magliulo, oggi intitolata ad Antonio Esposito Ferraioli, vittima innocente della criminalità, non c'erano soldati ed affiliati, ma giovani e studenti. Tutti insieme per dire no alla camorra che, nelle scorse settimane, ha provato a rialzare la testa vandalizzando il bene confiscato. Tutti insieme per dare vita ad una giornata simbolica alla quale è stato dato il nome di "Pianta un albero per la legalità". Già, una risposta al furto perpetrato nelle scorse settimane. Qualcuno, nottetempo, ha sradicato le 400 piante che i volontari del Consorzio Terzo Settore, cui il Comune di Afragola ha affidato la riconversione sociale del bene confiscato, avevano piantato con cura negli oltre 8 ettari di terreni che circondano la masseria. Quattrocento piante di mela annurca, che avrebbero rappresentato non solo un simbolo di rinascita, ma anche un primo passo verso la creazione di un'azienda sociale in grado di auto-finanziarsi per consentire la ristrutturazione dell'immobile che, nell'ottica delle cooperative, dovrà diventare una fattoria didattica.

«Chi si è preso la briga di venire di notte, attrezzato di tutto punto, per portar via 400 piante di mela annurca, è uno che ha paura. Sono persone che temono il nostro lavoro, quello che stiamo facendo per restituire ai cittadini il senso di legalità. Queste persone devono sapere che noi non abbiamo paura di noi. Quindi, andiamo avanti e non indietreggiamo di un solo millimetro», ha affermato ai nostri microfoni Gianluca Torelli del Consorzio Terzo Settore.

Gli fa eco il sindaco di Afragola, Domenica Tuccillo, che ha partecipato all'iniziativa: «Oggi c'è una risposta corale della città. Questo è un momento molto bello poiché significa che i nostri sforzi hanno un senso. Non so chi abbia portato via le piante. Alla magistratura il compito di far luce sulla vicenda. Mi sento di dire però che è inaccettabile, soprattutto in relazione al fatto che il gesto sia stato compiuto all'interno di un bene sottratto alla camorra».

Nel video, andato in onda del telegiornale di OttoChannel, le immagini della manifestazione e le interviste a tutti i protagonisti.

 

Rocco Fatibene