Era accusato di aver tentato di estorcere una somma di denaro ad una donna, minacciandola di rivelare tutto al marito, ma è stato assolto. Lo ha deciso il giudice Andrea Loffredo, per il mancato raggiungimento della prova, al termine del processo a carico di Antonio Pompeo Di Troia (avvocato Vincenzo Casamassa), 53 anni, di San Bartolomeo in Galdo, coinvolto in una indagine su fatti andati avanti fino al marzo 2010. E che gli inquirenti avevano così ricostruito all'epoca.
Secondo la Procura, che aveva proposto per lui una condanna a 2 anni, Di Troia, utilizzando generalità false, aveva stretto un'amicizia su facebook con una donna più giovane di qualche anno. I due avevano iniziato a conversare, poi lui, all'improvviso, aveva accennato a difficoltà economiche con le quali doveva fare i conti. Per questo le aveva chiesto alcune somme di denaro che la sua interlocutrice gli aveva versato senza battere ciglio. Convinta che prima o poi lui gliele avrebbe restituite.
Non era accaduto, ma fino ad allora la situazione non aveva preso la piega che lei mai avrebbe immaginato. Era rimasta di sasso quando sul display del telefonino era comparso un sms dal contenuto inequivocabile. Parole con le quali l'imputato avrebbe cercato di spillarle altri soldi, minacciando, come detto, di spifferare al coniuge l'esistenza del loro legame. Inevitabile l'imbarazzo, superato con la decisione di denunciare ciò che era capitato. Di qui l'inchiesta, il rinvio a giudizio di Di Troia e, ora, la sua assoluzione.
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