Non si arrendono i familiari di Stefano Feniello, il 28enne originario di Valva, morto sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga di neve il 18 gennaio scorso. Il figlio fu inserito per sbaglio nella lista dei superstiti alla tragedia che ha tolto la vita a 29 persone. Hanno così deciso di presentare un esposto in Procura nei confronti del Prefetto di Pescara, di una funzionaria della Protezione civile e del sottosegretario di Stato Federica Chiavaroli.
Vogliono vederci chiaro su una vicenda che ha solo aggiunto dolore al dolore già grande per la perdita del proprio figlio. Quelle ore di speranza, quando Stefano è stato inserito erroneamente in una lista contenente i nomi di cinque superstiti che avrebbero raggiunto l'ospedale a breve, sono state poi scontate con una sofferenza ancora più grande. Ora i familiari vogliono capire perché è successo tutto ciò, chi ha sbagliato, se si sia trattato solo di un errore di comunicazione o se sotto vi sia nascosto altro.
Tutto riporta dunque al pomeriggio di venerdì 20 gennaio, quando durante una comunicazione ai famigliari dei dispersi da parte del Prefetto e di una funzionaria di Protezione civile, il nome di Stefano venne inserito nella lista di cinque persone estratte vive dai resti dell'hotel, che sarebbero arrivate a breve in ospedale. Al danno la beffa, fu lo stesso sottosegretario Chiavaroli a tranquillizzare la madre di Stefano rassicurando che a breve avrebbe rivisto il figlio. In realtà le cose non sono andate così, ci sono voluti altri 4 giorni per estrarre il corpo di Stefano Feniello, ormai privo di vita dalla neve e dai detriti.
Redazione Salerno