Benevento

Vent'anni. A essere generosi trenta. In questo orizzonte temporale pezzi di Sannio e di Irpinia scompariranno. In cinquant'anni invece potrebbero scomparire in toto entrambe le province. Il quadro dipinto dall'Istat, con il bilancio demografico annuale è nero, e testimonia che la tendenza alla desertificazione, avviata ormai già da qualche anno è inarrestabile, e anzi, si rafforza.

Non nascono bambini, gli anziani, ovviamente, muoiono, i giovani vanno via e la popolazione è sempre più anziana. Non c'è un solo elemento che fa ben sperare in pratica. I numeri d'altronde sono impietosi: la provincia di Benevento perde circa 2000 abitanti all'anno. Nel 2015 sul territorio erano presenti 282mila e 300 abitanti, nel 2016 si è passati a 280mila.

Tra questi, ben 120mila hanno più di 50 anni. Drammatico il bilancio tra nati e morti: sono nati fino a settembre dello scorso anno 1300 bebè, mentre sono morte 2075 persone. Il saldo naturale è negativo, e lo è anche quello migratorio: sono molte di più le persone che abbandonano il Sannio, rispetto a quelle che vengono a viverci. E nel totale della provincia ci sono casi emblematici, come quello del Fortore: paesi come Baselice perdono, tra morti e migrazioni, 10 persone al mese, mentre il trend è di un bimbo nato per ogni mese e mezzo. Di questo passo, in quindici anni, il paese sarà un paese fantasma.

Neppure il numero di stranieri, per quanto si voglia strepitare, cresce: 6800 residenti stranieri c'erano nel 2015, 7500 ce ne sono nel 2016. Si mantiene stabile solo Benevento città, attorno ai 60mila residenti, ma con una natalità sotto lo zero, e con la soglia dei 60mila mantenuta solo grazie al saldo migratorio interno.

Tiene meglio l'Irpinia, che perde “solo” 1500 abitanti all'anno, sebbene anche qui il saldo naturale sia ampiamente negativo. In un anno sono nati 2366 bambini, mentre i morti sono stati più di 3400. Il capoluogo si mantiene stabile attorno alle 54mila unità.

Ma in generale la Campania e tutto il sud hanno una tendenza simile, nascite inferiori al numero delle morti, popolazione che invecchia sempre più rapidamente, sebbene la tendenza nella regione sia attenuata da Napoli, dove la natalità è superiore alla mortalità.

Sulle aree interne tuttavia è importantissima, e quantomai urgente una riflessione: duemila abitanti in meno all'anno, e una popolazione sempre meno giovane, vorrà dire inevitabilmente che il saldo negativo sarà superiore nei prossimi anni. Specie nei paesini delle aree più remote, in Irpinia e nel Sannio: perdere 100 persone all'anno, per paesi di 2000 abitanti, vuol dire che la dead line è fissata tra vent'anni. Di questo passo, il rischio di paesi fantasma, anzi, di intere aree fantasma si fa sempre più concreto... e avanza, magari mentre si è impegnati in manifestazioni anti migranti. 

di Cristiano Vella