Succivo

Falsa attestazione della relativa presenza sul luogo di lavoro e truffa ai danni di un Ente pubblico. Sono queste le accuse nei confronti di 15 persone – due delle quali raggiunte da una misura cautelare – dipendenti del Museo archeologico di Succivo, in provincia di Caserta, finite al centro di un'indagine dei carabinieri della Compagnia di Marcinise coordinate dalla Procura di Napoli Nord. Arriva dalla provincia di Caserta, dunque, l'ennesima storia di assenteismo, dei cosiddetti furbetti del cartellino.

Il provvedimento cautelare, notificato all'alba di oggi nei confronti dei due arrestati è stato firmato dal gip del Tribunale di Napoli Nord, competente per territorio, al termine delle indagini avviate a gennaio di un anno fa.

Secondo l'accusa uno dei dipendenti finiti ai domiciliari, dopo essersi recato a lavoro, successivamente, “senza far rilevare la sua assenza mediante il sistema marcatempo, si allontanava per diverse ore. Inoltre, in altre circostanze, a mezzo di attestazioni mediche ritenute false, trascorreva la maggior parte della giornata all'interno di un centro scommesse, dedicandosi a tutti gli effetti a questa seconda attività lavorativa”.

Il contesto di diffuso malcostume, spiega inoltre la Procura in una nota a firma del Procuratore Francesco Greco - e di generalizzata e prolungata inerzia da parte dei dirigenti preposti al controllo, emerso dagli accertamenti investigativi, che si sono avvalsi di pedinamenti, intercettazioni e riprese video e fotografiche, è stato definito dal giudice per le indagini preliminari come “sconcertante e sconfortante perchè basato sulla piena consapevolezza dei dirigenti circa le condotte illecite dei dipendenti del Museo”.