Lunga ed articolata nota dei consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle di Benevento sulla questione mensa. Sguera e Farese ripercorrono le tappe che hanno portato all'attuale stato d'empasse e attaccano duramente, accusando l'amministrazione Mastella di insipienza e dilettantismo.
"La verità è che, su un terreno già devastato dalla giunta precedente, si è sommato disastro a disastro, dimostrando insipienza e dilettantismo".
Critiche, ovviamente, per quanto sbandierato in campagna elettorale quando la soluzione sembrava a portata di meno, e per quel che è venuto poi: " Dopo la “fuga in avanti” del Sindaco e della Ingaldi, alla ricerca della fiducia perduta delle famiglie e certi di riuscirci, il M5S ha iniziato una strategia di “fiato sul collo”, culminata nella richiesta dei verbali della Commissione Mensa, a seguito di alcune segnalazioni, e dei verbali dell’ASL, protocollata il 23 febbraio, seguita dalla richiesta di un Consiglio monotematico sull’argomento, per ascoltare le inten zioni del Comune (allora ancora ignote) e, soprattutto, finalmente, i motivi che hanno spinto Pina Pedà ad abbandonare la sua delega. Successivamente la situazione è precipitata. La lettura del comunicato della Quadrelle 2001, con il quale essa chiede la revoca della sospensione delle attività stabilita dall’ordinanza del sindaco Mastella, consente alle famiglie che hanno usufruito del servizio vizio mensa e ai cittadini tutti, di comprendere in modo definitivo e incontrovertibile, la débâcle della giunta attuale su una questione che si trascina irrisolta da anni".
Infinita la serie di errori commessi secondo i Cinque Stelle: " 1: un bando al ribasso, identico a quello della giunta precedente;
2) tardivi controlli sulla ditta Quadrelle;
3) un blitz vergognoso e inutile operato in una delle scuole dove ha prevalso maggiormente la volontà dei genitori di organizzarsi autonomamente, sempre nel rispetto delle leggi vigenti (su cui facemmo interpellanza a dicembre);
4) la mancanza di ascolto e dialogo con la dimensione sociale, incapacità di controllo dei pagamenti dei ticket (su 230 fruitori, solo la metà ha pagato!), l’abbandono della consigliera e nutrizionista Pedà".
I Cinque Stelle poi, ribadendo che resta intatta la possibilità di portare il pasto da causa, spiegano quella che a loro modo di vedere dovrebbe essere la road map per il futuro: " Per quanto riguarda l’inizio del prossimo anno scolastico, bisognerà sedersi at-
torno ad un tavolo e trovare la soluzione migliore, partendo dall’analisi di quanto accaduto in questi anni. Se siamo arrivati a questo declino è perché la governance del servizio di ristorazione scolastica è passata da una gestione diretta dei Comuni, agli operatori del mercato, spostando l’obiettivo primario dalla qualità al profitto.Se rimarremo sempre all’interno delle logiche di business che puntano alla riduzione dei costi per aumentare gli utili (meno personale, meno costi di manutenzione delle cucine, alimenti pronti all’uso, riduzione delle verdure fresche a favore di quelle congelate e imbustate, che hanno già subito un processo di manipolazione), parleremo inutilmente del centro di cottura promesso in campagna elettorale e dei parametri qualitativi da inserire nei bandi. A questo aggiungiamo le frodi rilevate dai NAS e l’assenza dei controlli da parte degli enti. L’unica strada percorribile è quella della riapertura delle cucine interne alla scuola per puntare ad una mensa biologica, con cibi freschi locali e di qualità, che vada dipari passo con una politica tariffaria efficace ed un sistema di controllo a cui partecipino anche i genitori".