Baselice

Quanto vale una persona? Quanto vale una moneta? E soprattutto, quale di queste due componenti vale di più? E' una domanda di facile risposta, tendenzialmente, ma spesso il gioco si complica. E sta tutto qui il discorso: nel gioco. Vedere ogni giorno amici, conoscenti, sapere tutto delle loro vite perché si abita nello stesso paesino di 2000 abitanti, guardarli buttar via lo stipendio, gli affetti, la vita, in una gettoniera, è un compromesso accettabile sapendo che quei soldi buttati finiranno, in parte, nella tua tasca? Non c'è giudizio, naturalmente, ci sono esempi.

Come quello di Carmelo, titolare di un pub a Baselice, nel Fortore, che ha scelto di aderire alla campagna #noazzardo della Caritas, rinunciando a installare macchinette nel suo locale. Fin qui nulla di nuovo, la campagna della Caritas prosegue a gonfie vele, diversi gli edicolanti di Benevento che hanno deciso di aderire, inserendo il logo simbolo, quello con la bimba dai capelli rossi ideato dalla Caritas, all'esterno del locale, per identificarsi come slot free. Esercizi commerciali che però non avevano mai avuto all'interno slot e videopoker, Carmelo, per contro ne aveva tre, e quindi sa cosa vuol dire, sa a cosa si rinuncia.

“Facendo un conto rapido, tre macchinette fruttavano più di mille euro al mese, si rinuncia a qualcosa come 13 – 14mila euro l'anno, 140mila in dieci anni...guadagnati senza far nulla. Soldi, bei soldi”. Bei soldi sì, specie in una realtà come il Fortore, tradizionalmente povera, dove i ragazzi sono sempre meno, dove le strade dissestate ostacolano lo sviluppo. Però scatta qualcosa: “Vedi persone che conosci accanirsi su quelle macchinette, le vedi buttar via soldi, un mare di soldi in quegli aggeggi. Per un periodo ho provato a tenerle spente...ma poi da dietro a un bancone vedi ragazzini che recitano formule e provano a fare incantesimi per prendere qualche soldo, persone che ci buttano lo stipendio”.

Alla domanda su una possibile quantificazione dell'importo medio scommesso Carmelo sorride: “Parli di un massimo di 3-400 euro? Mi viene da ridere...no, ho visto buttarci dentro anche molto di più”. Di qui la scelta: basta. Ha contattato la Caritas, Carmelo, aderendo all'iniziativa: “Devo ringraziarli, sono una grande realtà e questa è una battaglia meritoria. Spero di poter continuare a lavorare insieme a loro perché è stata davvero una fortuna poterli incontrare”.

Carmelo ne guadagnerà in uno sgravio sulla tassa rifiuti del suo pub. Già, perché a Baselice abbiamo incontrato anche il sindaco Canonico, che ha messo in campo questa proposta, a chi toglie le slot, 50%di scontro sulla tassa rifiuti. Un sacrificio importante in enti locali piccoli, senza economie significative. Un gesto importante dettato da un'emergenza: “La ludopatia – spiega il sindaco – qui sta prendendo il posto, come malattia da dipendenza, del nostro nemico storico: l'alcolismo. Probabilmente l'ha superato”.

E dunque, allo stato, i risultati si commentano da soli: un solo esercente ha colto l'opportunità messa in campo dal Comune, Carmelo: “Sì – commenta il Sindaco – allo stato i risultati sono deludenti, il che la dice lunga sui guadagni: in media un locale risparmierebbe 450 – 500 euro in un anno...nessuno aderisce, perché evidentemente con le slot si guadagna molto di più. Ma è importante dare un esempio, Carmelo lo ha fatto, contiamo sull'effetto emulazione. E come Comune siamo pronti a continuare in questo senso, l'idea di diventare un comune slot free ci piacerebbe molto”. Gli ultimi studi dell'osservatorio sulle ludopatie stabilivano che i sanniti, in media, tra slot e scommesse buttano via due stipendi in un anno: 336 milioni di euro spesi nel gioco solo nel 2014 in provincia di Benevento. Miraggi di guadagni, colori ipnotici, suoni accattivanti: tutti a schiacciare un bottone, immaginando tintinnii di metallo su metallo...vite rimpicciolite e buttate in una gettoniera...e poi c'è chi dice no. 

Cristiano Vella