Il pm Marcella Pizzillo ne ha chiesto il rinvio a giudizio perchè imputa ad entrambi, ciascuno per il proprio ruolo, una presunta condotta omissiva rispetto all'installazione di un guard rail di protezione e della segnaletica relativa sia alla presenza di una curva a sinistra con un tratto in discesa, sia al limite massimo di velocità di 20 km/h. Sono questi gli addebiti contestati, rispettivamente, a Pietro Iamartino, 64 anni, e Antonio Civitillo, 48 anni, di Cusano Mutri; il primo è responsabile del Servizio tecnico-manutentivo, l'altro è dirigente del Servizio vigilanza e commercio del Comune di Cusano Mutri. Sono stati chiamati in causa dalle indagini dei carabinieri sulla morte di Giuseppe Vitelli, il 57enne di Cusano che il 2 settembre del 2012 aveva perso la vita in un incidente lungo la strada comunale Sorgente.
La tragedia si era consumata in serata, quando la Grande Punto che l'uomo conduceva – al suo fianco una figlia, rimasta ferita in modo non grave – era uscita dalla carreggiata, finendo in una scarpata. Niente da fare per il malcapitato, che aveva riportato un politrauma. Inutili i soccorsi per Giuseppe Vitelli, che aveva lasciato la moglie e due figlie (sono assistite dall'avvocato Pasqualino Pavone).
Nella ricostruzione del dramma il Pm punta il dito contro l'assenza della barriera di protezione e di una opportuna segnaletica, ma sottolinea anche che la vittima avrebbe potuto tenere una guida più consona ai luoghi, che conosceva, sia in termini di velocità, sia di dimestichezza rispetto ad un'auto che aveva acquistato un mese prima e di cui si sarebbe messo al volante con un tasso di alcol superiore al consentito. Oggi era in programma l'udienza preliminare, ma per l'astensione dei penalisti è slittata al 26 aprile, quando il gup Flavio Cusani deciderà se spedire o meno a processo Iamartino e Civitillo, difesi dagli avvocati Alessandro Della Ratta e Luisa Aceto, Federico Di Mezza e Michele Graziano Pulcino.