Angelo Matrone interviene sulle critiche alla Commissione ministeriale: “Polemiche ridicole. Questo è vilipendio allo Stato. La classe politica di Scafati ha perso il contatto reale con la comunità. Alla gente non interessa del declassamento di segreteria del Comune, ma pensano come arrivare a fine mese. Scafati è stata sciolta per la seconda volta dopo 20 anni. Dovremmo vergognarci”.
"Credo che le polemiche di questi giorni abbiano davvero oltrepassato ogni limite. Non si tratta più di spiegare il proprio punto di vista. Questo è vilipendio nei confronti dello Stato”. Così Angelo Matrone, ex consigliere comunale, interviene sulla vicenda legata alla sostituzione della segretaria comunale del Comune di Scafati. “Siamo davvero al paradosso”, ha continuato. “Etichettare come politici i provvedimenti di una Commissione nominata dal Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, rasenta il ridicolo. Credo che qualcuno abbia esagerato improvvisandosi anche opinion leader e attivando addirittura un toto-nomi sul futuro segretario dell’Ente”.
Matrone, dunque, chiede alle varie forze politiche della città di studiare un rilancio di una comunità minata dalle ultime vicende giudiziarie. “Forse qualcuno non ha beninteso che il Comune è stato sciolto per camorra. C'è chi crede che a Palazzo Mayer ci sia gente impreparata. Il declassamento di segreteria porterà solo un beneficio economico alle casse dell’Ente, martoriate in questi anni da una gestione politica scellerata.
E poi, onestamente, penso che gli scafatesi siano interessati a cose più importanti, come arrivare alla quarta settimana del mese o come pagare gli studi ai propri figli. Altro che scelte candide o chiare. La triste verità è che la classe politica di questa città ha perso il contatto reale con la comunità. Si circonda solo di servi sciocchi. Scafati ha subìto l’onta dello scioglimento per la seconda volta in poco più di 20 anni. Questo dovrebbe bastare a far vergognare tutti coloro che hanno ricoperto cariche amministrative attive negli ultimi dieci anni”.
Redazione Salerno