La comunità religiosa di Capriglia ha chiesto di allontanare il proprio parroco all’arcivescovo Luigi Moretti, al quale si sono rivolti perchè intervenga con “tutti i provvedimenti necessari volti a superare lo stato di tensione, onde assicurare (finalmente!) alla comunità di Capriglia la guida spirituale di cui necessita”.
Le tensioni tra don Luigi Pierri, parroco di Capriglia e la comunità religiosa locale sembrano non essere sanabili, così gli stessi parrocchiani nella lettera precisano ancora di temere come “questo status di forte tensione possa deflagrare da un momento all’altro. Lungi da noi - scrivono i fedeli di Capriglia - il voler giudicare un nostro fratello (anche sacerdote): l’Evangelo è un inno ed un invito alla costruzione di comunità che, come le prime degli Apostoli, siano riconoscibili dal volersi bene gli uno verso gli altri.
È imprescindibile, però, notare come appaiano del tutto non consoni allo spirito del messaggio cristiano atteggiamenti che violano la pietà umana e perfino il segreto della Confessione”. Nella missiva sono poi raccontati degli episodi in particolare che hanno colpito la comunità come il parroco “per ben due volte si è rifiutato perfino di benedire salme, oltre a recenti episodi di forte contrapposizione con più d’un parrocchiano avvenuti anche in pubblica piazza, che lasciano temere le più spiacevoli conseguenze, tipiche di una situazione che potrebbe tristemente precipitare e che costituisce ragione di turbamento e scandalo per il proseguimento sereno del cammino cristiano”. Una situazione davvero incresciosa che sicuramente non sfuggirà all'arcivescovo Moretti, a darne notizia il quotidiano La Città.
Redazione Salerno