"Sulla vicenda dell’Asia sta andando in scena una scadente rappresentazione di teatro dell'assurdo. Il filosofo moderno Camus, che sosteneva che l’ipocrisia fosse "il peccato inespiabile della società moderna” al pari delle “promesse non mantenute e delle parole tradite”, avrebbe avuto ben ragioni per meravigliarsi e per apprendere nuove e sconosciute frontiere della vittoria del “pensiero positivo” sulla “consapevolezza”. Lo scrive in una nota l'ex sindaco, ora consigliere comunale Fausto Pepe.
"Veniamo però ai fatti, gli unici che contano in una pubblica amministrazione. L’Asia ha avuto un mancato versamento di circa 2,4 milioni di euro sul contratto di servizi nel 2016, tale cifra infatti è rientrata nel “dissesto politico” voluto dall’amministrazione Mastella.
A questa ingente cifra va sommato il taglio per la cosiddetta delibera della razionalizzazione del 2015. Tale delibera per adeguarsi ai “costi standard” dei servizi pubblici, prevedeva un taglio pari a 1 milione di euro in 3 anni. A causa dell’alluvione del 2015, però, fu tutto procrastinato.
Ora invece si è cambiata rotta e si è tagliato il corrispettivo di tre anni in uno, e cioè una decurtazione dal bilancio Asia di 1 milione di euro in una sola volta, roba da far tremare il bilancio di ogni azienda. E’ chiaro che si sarebbe potuto rispettare il paino di razionalizzazione ed adoperarsi per tentare di accompagnare l’ASIA ad un costo standard adeguato, ma questo non è stato voluto. C’è inoltre da dire che con il “bilancio stabilmente riequilibrato”, dovuto al dissesto , l’Asia potrà ricevere, quale corrispettivo dal Comune, solo la cifra realmente incassata dai cittadini, quindi ben al di sotto di quella ipotizzata. E questo purtroppo sarà il vero problema che l’Azienda dovrà affrontare nei prossimi mesi.
Oggi l’Asia però ha il dovere di farci capire come farà fronte al taglio. E dovrà spiegarci come ha fatto a superare i problemi connessi all’alluvione, mezzi e sede. Dovrà farci capire come garantirà i medesimi servizi che fino al 2015 sono costati 1 milione di euro in più per i cittadini di Benevento. Senza ipocrisia, avrebbe detto Camus, bisogna capire ora e non poi, se l’Asia ha sbagliato la programmazione in passato o rischia oggi di non poter fornire gli stessi servizi di prima. Mi auguro comunque che tutte queste economie sulle nostre strumentali, sia sul trasporto pubblico ( meno circa 1,2 milioni di euro), che su quello dei rifiuti ( meno 1 milione di euro), non finiscano per finanziare solo manifestazioni di piazza, belle, anzi bellissime, ma che non possono sostituire o essere predilette ai servizi pubblici che i cittadini si aspettano. Facile ipotizzare comunque che di qui a poco
L’Asia si troverà a corto di liquidità, e come tutte le aziende che hanno problemi di liquidità rischierà il fallimento. Sarà questo il vero obiettivo?"
Redazione Bn