“Sembrano essere così lontani i tempi della campagna elettorale e quelli più recenti in cui “qualcuno” sosteneva che il dissesto, voluto dalla politica, non avrebbe portato conseguenze alla vita dei cittadini, anzi solo cose buone.
Ma le bugie, come si suole dire, hanno le gambe corte, ed oggi abbiamo: un incremento del 20% su tutti i fitti delle strutture sportive; un incremento in generale dei fitti delle strutture pubbliche del comune sia commerciali che culturali; un quasi azzeramento dello spazzamento della città a fronte di un “risparmio in bolletta” di solo il 2,46% e nemmeno per tutti gli utenti; 25 operai licenziati presso l’ASIA per il taglio del costo sul servizio oltre ai circa 60 della ex Russo ed ex Despar già fuori da un po’ e di cui più nessuno si occupa; la chiusura definitiva del Parcheggio di porta Rufina collegata alla “svendita” della AMTS; un piano anticorruzione che serve a spostare solo i dipendenti comunali “scomodi”; un servizio mensa scolastica per pochi intimi e con gara illegittima nel silenzio assordante del Sindaco e Assessore al ramo; con un debito per anticipazione di cassa che è già rilevante”.
Così Fausto Pepe, consigliere comunale ed ex primo cittadino attacca l'amministrazione in una nota che prosegue: “In compenso però ci sono: più feste per il Corso Garibaldi; 3 assunzioni illegittime (art. 90 TUEL) al Comune oltre quella di un dirigente (ambiente); siamo ultimi nella classifica nazionale del piano delle periferie degradate; la “spina verde” in gestione alla GESESA, azienda idrica che “vive” giustamente dei soldi dei beneventani, in un periodo in cui diverse famiglie hanno problemi di morosità pure sulla bolletta dell’acqua; proposte di delibere importantissime, come nell’ultimo consiglio comunale, non solo portate all’attenzione dei consiglieri solo 2 o 3 giorni prima della seduta ma emendate dalla stessa maggioranza per oltre 50 volte.
Che dire, poteva andare peggio? Né dubito. Per intanto il PD ha una grande responsabilità, quella di colmare le lacune di proposta e sviluppo di una città sempre più sola”.