Lunga conferenza stampa di Pasquale Viespoli, presidente di Mezzogiorno Nazionale, che ha annunciato i prossimi eventi, dal ricordo dei 70 anni del primo circolo Msi a Benevento, alla presentazione del libro di Alberto Baldoni “Destra senza veli”, fino a un appuntamento per risollevare il dibattito in città.
E' partito, Viespoli, giudicando vergognosa l'assenza di qualunque iniziativa in ricordo delle Foibe. Tornando alla città, è avvilente, secondo l'ex sottosegretario che ha tirato stoccate a 360 gradi, il clima che si respira a Benevento, dove manca un'idea di base. “Il dibattito è diventato stucchevole. Siamo alla frammentazione del confronto, che è diventato più propaganda dell'uno contro l'altro che non di lettura del ruolo che la città deve svolgere”.
Secondo Viespoli, dunque, la discussione politica si è concentrata unicamente in un lungo braccio di ferro, un esercizio di potere che ha distolto completamente l'attenzione dai temi dello sviluppo della città: “Chi se ne frega di chi prende un voto in più o in meno all'Ato? La città è diventata anima del conflitto con la provincia quando invece dovrebbe diventarne la guida. Sarebbe la via d'uscita, invece c'è una enorme desertificazione”.
Critico Viespoli anche nei confronti della gestione del post alluvione, che avrebbe dovuto essere un'occasione importante per cambiare la città: “E' invece diventata solo una sfida sul quanto. Sul quanto e sul chi. Chi porta i soldi e quanti ne porta. Anche quelli di prima hanno portato soldi, ma se guardi quello che è stato combinato a Rione Ferrovia e a Rione Libertà pensi che quei soldi sarebbe stato meglio non spenderli”. Secondo l'ex sottosegretario ci si limita a un assemblaggio di vecchi progetti che riguardano la città, senza però trovare un filo conduttore: “Sembra una parentesi del dibattito politico. Ma io non ce l'ho con Mastella, Mastella ha fatto Mastella. Ha avuto l'abilità di diventare sindaco di Benevento, non mi fa piacere, è noto, ma gli riconosco le capacità”.
E dunque, bordate anche e soprattutto per l'opposizione che, a Viespoli ricorda Beatrice di Dante: “...tanto gentile e tanto onesta pare. Si affrettano a precisare sempre che la loro è opposizione costruttiva. Ripeto, Il resto, oltre Matella intendo, è peggio che noia, è irritazione. Solo silenzi: si meravigliano che Mastella sia invasivo, ma cosa si aspettavano? E' arrivato, si è costruito il partitino locale...ma a lui non puoi chiedere di fare una cosa diversa”.