Acerra

 

di Simonetta Ieppariello

Bambini che hanno vissuto, hanno sofferto, sono morti. Il più piccolo si chiamava Davide e quando se ne è andato aveva sette mesi. Ad ammazzarlo, per i sanitari che l'hanno assistito nel suo calvario, è stato un rarissimo tumore all'addome. Nella Terra dei Fuochi è strage dei bimbi. 8 piccoli morti in venti giorni. Il grido delle mamme di quelle terre maledette, in cui si sopravvive tra cancro e dolore.

Aumentano i tumori, le diagnosi si susseguono in una escalation senza fine. Gridano le mamme, come Stefania che racconta la sua disperazione, il suo personale calvario nel lottare per sua figlia Ginevra, di soli 4 anni, in lotta contro un cancro al cervello.

La disperazione è troppa negli occhi, nei cuori e nella voce che trema, nel raccontare una vita di sofferenza. «Non c'è niente di umano nel mio tempo. Mi sono sposata, sono rimasta incinta, la gioia, l'attesa, e l'arrivo della mia piccola. Poi la seconda arrivata e quella notizia terribile. Come posso andare avanti così?. Sembra che il problema sia solo di chi lo patisce, mentre con l'andare del tempo, il cancro è destinato a diventare più forte in questa maledetta terra malata».

Si appella al Presidente della Repubblica Mattarella, mamma Stefania.

Chiede soluzioni e forze maggiori per curare le piccole vittime innocenti, come la piccola Ginevra.«Non li contiamo più i morti nei nostri paesi. Non sono solo un numero. Otto bambini morti in venti giorni. Non è una strage? Non è una tragedia di tutti? Voi pensate sia solo la nostra, mentre questi piccini che vengono strappati alla vita devono essere nei cuori e nelle menti di tutti, soprattutto di chi amministra, governa».

Quel numero, otto, rappresenta comunque un'enormità, soprattutto se si considera che l'elenco delle vittime è stato compilato da Fabio e Stefania, i genitori di Ginevra, una delle tante bambine ora in cura al Pausilipon. «Mia figlia, quattro anni, ha un tumore al cervello e quindi ha dovuto affrontare la chemio racconta -. Quando varchi la porta di quel corridoio dove soffrono tante creature entri in un mondo a parte e ti accorgi che non sei il solo papà distrutti, non sei l'unica mamma. 

Intorno a te ce ne sono tanti, troppi. E la rabbia sale, mista al dolore profondo di tua figlia che ti dice che sei cattiva perchè la porti in quella struttura. E allora cominci a chiederti il perché: come è possibile che tutto ciò accada e non finisca. Anzi, tutto andrà peggio perchè la terra dove viviamo è malata».

I dati diffusi dall'Istituto Superiore Sanità parlano chiaro. Nello studio «Sentieri» nel 2016, si sottolinea un «eccesso» di tumori tra i bambini nella terra dei fuochi già all'età di un anno. Il Rapporto riguarda 32 Comuni della Provincia di Napoli e 23 della Provincia di Caserta e conferma come in queste si muore di più, si registrano più ricoveri e ci si ammala molto di più di tumore. E l'allarme riguarda in primo luogo proprio i bambini.