Baiano come Scampia? Anche il Pd prende posizione. «Tra lo stupore di quanti hanno creduto finora nel mito che il Baianese fosse un’isola felice e lo sciacallaggio di chi pensa di poter speculare indegnamente su realtà difficili e complicate, non è poi tanto difficile capire da che parte stare», scrivono i democrat riferendosi, ovviamente, all’operazione antidroga che ha portato all’arresto di nove giovani del Baianese».
«Bisogna stare dalla parte dello Stato, bisogna stare dalla parte di quei cittadini, che in maniera continuativa e consapevoli del rischio che stavano correndo, hanno scelto di rivolgersi alle autorità competenti, segnalando ciò che accadeva. Due anni di indagini sono occorsi per raggiungere questi risultati, è evidente che la giustizia, affinché funzioni, ha bisogno di tempi lunghi e di cittadini che comprendano il perché delle regole. Certo, il problema non è solo di ordine pubblico, è, anche e soprattutto una questione di carattere socio-culturale ed educativo di fronte alla quale è difficile relazionarsi».
Quella del Pd è una ferma condanna nei confronti di “Baiano in Movimento”, il gruppo politico che in un manifesto ha accostato la cittadina irpina alla sobborgo partenopeo. «È dovere di chi fa politica porsi delle domande su come arginare le devianze, senza additare in maniera strumentale l’amministratore di turno. Il problema è sociale, non politico-amministrativo. Tutti dobbiamo essere consapevoli che chi delinque può stare dall’una o dall’altra parte politica, può essere amico di Tizio o di Caio, la domanda da porsi è: perché delinque? Il problema è di tutti ed insieme dobbiamo trovare la chiave per risolverlo. Potremmo tentare, per esempio, di porci uniti come comunità, nello sforzo di trasmettere ai giovani principi di legalità e giustizia sociale, soprattutto a quei giovani che hanno bisogno di credere nel cambiamento e cercano punti di riferimento per praticarlo».
«E allora – prosegue la nota del Pd - perché qualcosa cambi è utile girare per le scuole, parrocchie, circoli e in qualunque altro posto in cui si possa dialogare sul tema delle regole, della convivenza e dei rapporti umani. Portare testimonianze di magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, sociologi, operatori sociali, famiglie che hanno già vissuto simili esperienze. Queste le iniziative che auspichiamo per il bene della nostra comunità».
Faro