di Simonetta Ieppariello
Millequattrocento metri di salita nello spazio e duemila anni di discesa nel tempo. Fino alle viscere del potente immaginario mediterraneo e delle sue divinità femminili.
Un viaggio sulle orme di carretti addobbati a festa su cui i femminielli arrivavano da Napoli e d’intorni, dalla Campania intera, per onorare la Madonna degli ultimi nel giorno della Candelora. È la schiera dei femminielli, i celebri travestiti, che amano e invocano la protezione della Madonna nera, arrampicandosi fino alla sommità del Partenio.
L'intera costellazione raccolta sotto la sigla LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) diventa di fatto la nuova protagonista di un antichissimo pellegrinaggio in onore della Vergine, che tutto concede e tutto perdona.
In oltre duemila sul sagrato a ballare e cantare, danzare sul tempo scandito da nacchere e tammorre. Prima la tappa ad Ospedaletto d’Alpinolo, che è il primo comune italiano a presentare una targa in cui si dice che l’omofobia è fuori dal paese e che chi arriva troverà anche il primo bagno comunale no gender.
«Mamma Schiavona è la nostra Patrona». Raccontano le trans che ogni anno arrivano da ogni dove. Eccola Jessika, che prega per la pace. Chiede la grazia per i trans “perchè la violenza e le umiliazioni finiscano”.
L’Assessore regionale Marciani assicura: «Il tema della lotta all’omofobia, transfobia, bullismo è prioritario. La Regione Campania dice “no” alle discriminazioni. Perchè il bullismo e cyberbullismo avviene anche nei confronti di adulti, nelle pieghe della omofobia e transfobia. La targa mi sembra un segnale decisivo, un punto di svolta di cruciale importanza».
A scoprire la targa di accesso al paese decorata con i colori arcobaleno, vessillo speciale della comunità Lgbt c’era anche la presidente della Regione Campania, Rosetta D’Amelio.
«Un segnale di civiltà necessario che ci onora parta da Ospedaletto. Un messaggio autorevole, che speriamo accolgano in tanti. Per me il messaggio della Candelora è quello dell’accoglienza e rispetto dei diritti tutti. Con l’assessore Marciani lavoriamo in stretta sinergia e credo che continueremo ad investire risorse sul tema».
«La Candelora di quest’anno è speciale. La legge Cirinnà è un grande passo avanti. Non ci credevamo, eppure l’anno scorso pregai Mamma Schiavona per la riconciliazione nazionale - spiega il Presidente di IKen Carlo Cremona -. La legge, per fortuna, è arrivata. Siamo tornati quest’anno con un riconoscimento formale importante. Ospeletto D’Alpinolo è un grande comune. Il gesto è eroico e stimola altri comuni per fare percorsi veri in favore dei diritti umani. Oggi torniamo da Mamma Schiavona con una speranza in più. Preghiamo la Madonna di illuminare il percorso del Presidente Trump. Serve coesione e unità per garantire la pace e libertà nel mondo».
Carlo Preziosi assessore del Comune di Ospedaletto spiega: “il nostro comune accoglie la pace e il rispetto dei diritti. Siamo al fianco degli omosessuali nel percorso di affermazione dei propri diritti. Diamo cittadinanza concreta a questa questione”.
«La targa e il primo bagno no gender, rappresentano il primo comune de-omofobizzato - racconta Vladimir Luxuria, madrina d’eccezione del Candelora Day -. Un segnale importante. E’ una battaglia che dobbiamo sostenere tutti. La targa dice che son benvenuti tutti, tranne gli omofobi. Riflettiamo tutti e lavoriamo per la pace nei cuori di tutti. Già non c’è lavoro, speriamo che nessuno debba scappare dai propri paesi per la propria identità sessuale»”.
Travestimenti, canzoni, suoni, crepitio di nacchere e battito di tammorre accompagnano l'ingresso in chiesa. Poi il silenzio cala improvviso e si leva alta un'invocazione che chiama a raccolta le figlie della Mamma schiavona...