Trecentosettantaseimila voucher utilizzati nel 2016 a fronte dei trecentoundicimila della provincia di Avellino.
«Un aumento esponenziale che indica come nella nostra provincia il lavoro sia sempre più precarizzato, preferendo l'utilizzo del voucher ai contratti a termine o a tempo indeterminato».
E' l'allarme che lancia Rosita Galdiero all'avvio della campagna referendaria della Cgil riassunta dallo slogan “Libera il lavoro con due sì”.
«Il voucher che nasceva come un metodo di compenso per prestazioni occasionali diventa con questo utilizzo scorretto, nella provincia di Benevento, la forma di pagamento per il lavoro prestato. In sostanza si aggira la legge dello Stato».
Ed infatti la campagna referendaria punta all'abolizione dei voucher e al ripristino della responsabilità solidale negli appalti.
L'11 gennaio la Corte costituzionale ha infatti, dato il via libera a due dei tre quesiti referendari, per cui erano state raccolte 3 milioni di firme. Con molta probabilità questa primavera si andrà a votare.
«Ci aspetta una sfida impegnativa - ha spiegato il segretario generale Galdiero che ha poi ricordato - già da diversi mesi siamo impegnati nella raccolta delle firme a sostegno della Carta universale dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Un nuovo statuto che estende diritti e tutele a quanti non hanno un contratto a tempo indeterminato e sono quindi senza una serie di tutele. Parliamo dell'associazione in partecipazione, alle partite Iva. A loro non sono riconosciuti i diritti alla maternità, alla malattia, alle ferie. La Carta estende questi diritti a tutti. A sostegno della Carta la Cgil aveva promosso tre quesiti referendari: articolo 18, voucher e appalti. L'11 gennaio la Corte costituzionale rigetta il quesito sull'articolo 18. Con gli altri due quesiti proveremo a cambiare la storia del nostro paese».
Per quel che riguarda il secondo quesito del referendum la Galdiero aggiunge: «Per quel che riguarda la responsabilità solidale negli appalti la nostra provincia è esempio di come l'illegalità si annidi dietro le questioni che riguardano gli appalti. La Cgil chiede l'estensione della responsabilità solidale negli appalti perché il lavoratore, nel momento in cui subisce una violazione contrattuale normativa o economica, deve poter ricorrere anche al committente che ha affidato quell'appalto pur se lo ha affidato al massimo ribasso».
Una sfida per la Cgil che ha raccolto ben 36mila firme a sostegno dei quesiti referendari. «Per sostenerla proporremo eventi in cui apriremo le porte alla città. Lo faremo sabato 11 febbraio e dal 13 al 19 febbraio con assemblee sui luoghi di lavoro. Saremo in città e in provincia per sostenere una sfida che rappresenta una novità nei 110 anni di vita della Cgil».
Madel