Sarebbero almeno otto i disabili candidati a loro insaputa nelle liste elettorali delle ultime amministrative di Napoli. Tra loro di sicuro c'è Francesca la 23 enne down che soltanto pochi giorni fa ha scoperto di essere stata candidata nella lista civica di Valeria Valente, deputato Pd e ora capogruppo dell'opposizione a Palazzo San Giacomo. I genitori della ragazza hanno ricevuto una notifica della Corte d'Appello che li invitava a presentare il rendiconto delle spese elettorali entro 15 giorni, pena una sanzione da 25 a 100mila euro. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri a cui ha fatto seguito quella della stessa deputata Valeria Valente che in questa vicenda ha voluto subito chiarire di essere parte lesa. « Nelle prossime ore - annuncia su Facebook la consigliera Pd - presenterò una richiesta di accesso agli atti e, dopo aver studiato le carte, un esposto in Procura. sono totalmente estranea ai fatti. È inaccettabile, però, qualsiasi ombra. Se qualcuno ha sbagliato o sta provando a gettare fango deve risponderne. E io - avverte - non ci sto a finire in questo tritacarne».
Il segretario cittadino del pd, Venanzio Carpentieri, parla di anomalie gravissime: "Ben vengano tutti gli accertamenti del caso", mentre l'europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello chiede immediate dimissioni della Valente.
Ma il caso di Francesca è solo la punta dell'iceberg. I magistrati sono già sulle tracce di altri disabili inseriti nelle liste delle comunali senza saperlo. Alle ultime comunali a Napoli furno ben 478 i candidati esclusi, tredici liste tagliate dalla commissione mandamentale per anomalie.
Le procedure per la presentazione delle liste sono da tempo nel mirino. Ogni soggetto deve firmare davanti a un notaio e l'identità di candidati dovrebbe essere accertata almeno con i documenti di riconoscimento. E' chiaro che per falsificare le firme è stato necessario il coinvolgimento di più persone.