Casal di Principe

La Villa simbolo del potere e comando dei Casalesi diventa un centro di salute mentale, nel cuore di Casal di Principe. Via le colonne e scalinate simbolo dello sfarzo del Clan nella casa che 23 anni fa era di Walterino il fratello di Sandokan. Resta la vasca in marmo nero, ma il tempo passato è forse anche troppo spiega il Procuratore Capo della antimafia Franco Roberti: che si dice felice per una giornata simbolo in cui il luogo simbolo della camorra viene restituito con dignità e funzioni ai cittadini. «Questa è la casa della liberazione». Così il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, nell'aprire la cerimonia di apertura della casa confiscata al boss Walter Schiavone, fratello del capoclan Francesco Sandokan. «Oggi lo stato ha vinto. Questo bene restituisce dignità al popolo di Casal di Principe, il 90 per cento dei cittadini casalesi sono persone perbene. C'è uno slancio positivo in queste terre», ha spiegato il governatore Vincenzo Da Luca che ha anche annunciato il finanziamento di 13 milioni di euro e l'apertura di un centro di compostaggio ai Regi Lagni di Casal di Principe.