Il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello, ha commentato il brutto episodio capitatogli questa notte quando ignoti hanno dato fuoco alla sua vettura proprio sotto casa sua. “ L'episodio è inquietante – ha precisato Cariello - mi ha lasciato davvero stupito, grave subire un atto del genere proprio sotto casa, con mia figlia che stava dormendo accanto a me. Ma andiamo avanti, vorrà dire che stiamo facendo delle scelte importanti e significative nel rispetto delle regole e nessuno ci ferma” chiosa Cariello.
Il sindaco di Eboli ha precisato poi di essere in costante contatto con le forze dell'ordine che stanno verificando quanto accaduto sotto casa sua in via Pio IX ad Eboli, anche utilizzando i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona.
“Stiamo vedendo anche con le telecamere – continua Cariello - provvederemo ad installare anche in questa zona altri telecamere, intanto dobbiamo capire se si tratti o meno di un incendio doloso, mi auguro di no, di questo si sta occupando la scientifica”.
Il sindaco di Eboli punta poi sul lavoro svolto sul territorio da tutt al'amministrazione comunale. “Stiamo comunque facendo un lavoro trasparente di partecipazione, di coinvolgimento, proprio per la città e nel rispetto delle regole innanzi tutto. Ho già denunciato e querelato qualcuno su Facebook per ingiurie e offese. Ho fatto delle scelte, cito il rispetto della graduatoria per l'assegnazione delle case popolari, che forse mi hanno creato inimicizie.
Era qualcosa a cui non si era abituati in passato, noi lo stiamo facendo nel rispetto della graduatoria e con una serie di sfratti importanti e significativi fatti proprio in città ad Eboli. Poi stiamo lavorando – continua Cariello - su vari fronti molto delicati, molto attenzionati, con un percorso sempre nel rispetto delle regole. Forse stiamo dando fastidio a qualcuno”.
Intanto la comunità di Eboli si è stretta intorno al primo cittadino, tanti gli attestati di stima e affetto ricevuti da Cariello. “Ringrazio i cittadini per l'affetto che mi stanno dimostrando, ho ricevuto molti messaggi e telefonate. Queste cose non devono mai accadere, Eboli non può tornare nel passato, questo è il nostro impegno. Continueremo a tenere gli occhi aperti. Già 5 casi sono stati individuati proprio grazie all'utilizzo delle nostre telecamere”.
Sara Botte