Avellino

Terremoto Malzoni: parte la pratica di licenziamento collettivo per 15 medici. Lo fanno sapere i sindacati. Una procedura interna, che rischierebbe di veder andare a casa 5 primari, 2 medici assistenti e 8 aiuti. «Un fatto ormai noto - spiega Marco D'Acunto, Cgil -. Mentre con noi parlano di rivedere orari, turni e scongiurare eventuali esuberi in ogni reparto e corsia, procedono in questo senso decidendo di tagliare quasi il 40 per cento dei medici. Una decisione che si riflette sull'intero andamento della struttura. Come si può pensare di organizzare reparti mentre si tagliano così pesantemente medici e primari?». 

 

Il licenziamento collettivo. Nello specifico l'azienda avrebbe avviato una procedura di licenziamento collettivo ai sensi della legge 223. «In pratica comunicano che il 40 per cento delle forze lavoro di settore sarebbe in più. Il tutto senza informarci nell'assoluto silenzio generale, sottraendo unità lavorative necessarie per una riorganizzazione così importante. Sono già arrivati molti medici in sindacato per chiedere notizie e tutela». Si tratta di una procedura di garanzia, per ufficializzare i numeri dell'eccedenza. Ci sono 120 giorni per la contrattazione, previa richiesta congiunta dei sindacati di esame. 

 

Saldato solo il 20% dello stipendio. Sullo sfondo il caso dell'arrivo del solo venti per cento dello stipendio in busta paga. «Parlano di un errore. Eppure l'impegno era da marzo si riparte con il saldo dell'intera mensilità, nonostante tutti gli arretrati. Parlano di un semplice errore, ma non crediamo si tratti di questo. Temiamo un problema di liquidità. E poi ci sarebbe questa riunione in programma per domani. Non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, ma l'ho saputo leggendo il quotidiano online Ottopagine.it. Se il quadro è questo tra licenziamenti per 15 medici e stipendi ancora non saldati o solo in una piccola parte non siederemo a questo tavolo». 

 

Simonetta Ieppariello