Atripalda

Alla fine non ce l'ha fatta don Giuseppe Berardino, parroco atripaldese di 47 anni, che negli ultimi anni ha lottato contro la Sla. Un calvario doloroso e lungo per lui che ha lottato con forza e dignità, potendo contare sull’affetto e premura dei suoi parrocchiani e familiari. In tanti gli volevano bene. Don Geppino lo chiamavano i giovani che con tanta tenacia e cura ha seguito nel suo percorso, diffondendo il verbo di Cristo. 

Dopo il diploma conseguito al Liceo scientifico “De Caprariis”, ha studiato informatica laureandosi a pieni voti. 

Era un parroco attento e vicino ai suoi fedeli. Una persona migliore e di grande cultura. Lavorava, poi la vocazione folgorante e piena di amore e fede. 

Decise di frequentare il seminario Redemptoris Mater di Roma. E intraprese il suo nuovo cammino. 

Attualmente era il viceparroco della chiesa Santa Maria di Setteville di Guidonia. Molto amato dai fedeli della parrocchia di via Ludovico Muratori, don Giuseppe aveva ricevuto proprio lo scorso 15 gennaio la visita straordinaria di Papa Francesco, arrivato nella diocesi del Comune della Città dell'Aria proprio per poter confortare il viceparroco. I funerali si terranno sabato alle ore 11.

 Don Giuseppe Berardino era gravemente malato di sclerosi laterale amiotrofica da due anni. Arrivato nella parrocchia di Setteville quasi 14 anni fa quando era seminarista al Redemptoris Mater, qui aveva ricevuto l’ordinazione diaconale e poi, l’11 maggio 2003, quella sacerdotale. 

Una forma della malattia particolarmente aggressiva, una caduta accidentale e poi l’avanzare aggressivo della malattia invalidante. Il Papa, ricorda Romeo, “lo aveva incontrato per un quarto d’ora in una piccola stanza, lo aveva abbracciato e baciato dicendogli: ‘Giuseppe ti vengo a visitare, sono il tuo vescovo, sono qui con te’ e gli aveva amministrato l’unzione degli infermi. Ha vissuto tutta la malattia serenamente – prosegue il diacono – e l’incontro con il Papa è stato un ulteriore incoraggiamento”.