Padula

E’ straziante la disperazione di Fortuna Russo, la mamma del piccolo Samuele ucciso dalle mani del padre che si lanciato dal terrazzo con lui in braccio, un volo di 15 metri conclusosi sul selciato del cortile della loro abitazione a Padula. “Perché? Perché lo hai fatto? Dimmelo, dimmelo...”. La donna non si dà pace nella camera ardente dell’ospedale “Luigi Curto” di Polla, piange, rivolgendosi al compagno Antonello Fortunato, morto anche lui in seguito alla caduta.

Continua a tormentarsi e a chiedere invano al compagno il perché di quel tragico gesto. “Perché ha fatto questo?”. A cercare di dare conforto alla donna ci sono gli amici e la psicologa dell’Asl. Ma lei non riesce a trovare un senso a questa tragedia, è sotto choc e continua a ripetere a tutti “non potevo saperlo, non potevo immaginarlo”.

Lo ha detto anche ai carabinieri che l’hanno sentita nella caserma di Padula. “Non era la prima volta che litigavamo e lui andava a dormire a casa della mamma al secondo piano insieme a nostro figlio, nulla poteva farmi pensare ad una cosa del genere, come potevo pensare che volesse togliersi la vita e portare con sé suo figlio. Certo litigavamo ma mai Antonello ha minacciato di fare del male al bambino”. La caduta invece è stata fatale per entrambi, diverse fratture per Antonello, solo lesioni interne al piccolo che l’uomo ha stretto in un abbraccio fatale. Inconsolabile Fortuna, originaria di Afragola, ma da tempo residente nel Vallo di Diano. Avrebbe deciso di far seppellire insieme padre e figlio, a darne notizia il quotiano Il Mattino.

Redazione Salerno