E' come aggiungere l'oltraggio al dramma. Con il corpicino di un bimbo di appena due anni esanime a terra, steso a terra per ore, in attesa del pubblico ministero di turno che da Lagonegro è arrivato in quel cortile dove è finita nel peggiore dei modi l'ennesima lite familiare. Il piccolo Samuele era accanto al padre, Antonello, che gli ha dato prima la vita per poi accompagnarlo tragicamente in un destino che nessun bimbo si merita. Padula è scossa dalla morte di Antonello Fiore e suo figlio: l'infermiere, 45 anni e un passato difficile costellato da un lutto in famiglia – il fratello ha perso la vita in un incidente stradale – e qualche difficoltà psicologica, ha deciso di farla finita lanciandosi dal terrazzo della sua abitazione a due passi da Piazza Umberto. La stessa piazza che accoglie, con le sue presenze di anziani e donne incappucciate per difendersi dal freddo, con diffidenza i giornalisti.
C'è poca voglia di parlare, e chi lo fa chiede di spegnere telecamere e microfoni. Colpisce la testimonianza di una giovane mamma, la cui figlia frequentava la stessa classe della piccola vittima, che con gli occhi lucidi riesce a dire ai cronisti solo che “Samuele era un bimbo bellissimo”. Poi scappa via, con le lacrime che rigano il viso e che si mescolano ad una pioggia mesta, che si abbatte su una Padula triste e silenziosa.
Giovanbattista Lanzilli