Il fiume Nera è passato da una portata di 3 metri cubi al secondo a ben 7 metri cubi al secondo. Alcune sorgenti che avevano un gettito di 40 litri al secondo, si sono addirittura completamente asciugate. Dopo i terremoti l’energia che si libera crea conseguenze nella dinamica in superficie. Dunque sono raddoppiate le portate di fiumi. Ora sarà necessario controllare le sorgenti, i fiumi e i versanti soprattutto quelli dove insistono gli acquedotti. 

Quando la neve si scioglierà le portate dei fiumi aumenteranno ulteriormente e le valli potrebbero entrare in crisi. Bisogna porsi anche il problema di quello che potrebbe accadere dopo”. Lo ha affermato Gilberto Pambianchi, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Geomorfologia e docente dell’Università di Camerino.  Pambianchi fa parte del gruppo di ricercatori che sta studiando i cambiamenti del territorio dell’Appennino in seguito agli ultimi terremoti.

“E’ probabile che il mutamento causato dal terremoto possa manifestarsi con la destabilizzazione dei versanti. Oggi  - ha proseguito Pambianchi - la tecnologia è dotata di tutti gli strumenti finalizzati al controllo dei versanti.  A tutto questo potrà aggiungersi un altro fattore non secondario in quanto le falde acquifere potrebbero addirittura depauperarsi con conseguenze dure anche durante la ricostruzione che sicuramente sarà lunga . Il depauperamento delle falde acquifere può portare ad assenza di acqua, dunque ad una crisi idrica . Questi temi ovviamente non sono nuovi alla comunità scientifica ma rappresentano una novità per l’opinione pubblica. C’è il decreto 189 del 2016 – Misure per l’ambiente che necessita di integrazioni. Nello stesso decreto si pone il tema della rimozione delle macerie di un terremoto ma è fondamentale anche trattare il tema della sicurezza dopo un terremoto. Oggi la tecnologia offre tutti gli strumenti satellitari per intervenire in fase preventiva sui versanti delle montagne, ma è necessario che tutto ciò sia previsto dal decreto e che si inserisca la geomorfologia nelle norme vigenti” .  

Forte la denuncia di Pambianchi: 

“In questi anni non abbiamo per nulla rispettato la natura prendendo esempio ed imparando a anche dai contadini di una volta, i quali avevano memoria storica di eventi già accaduti.  L’albergo – ha dichiarato Pambianchi -  con ogni probabilità non avrebbe dovuto essere in quel posto. E’ necessario che i geologi conducano i cittadini a vedere la natura , che si esca e si facciano escursioni sul posto, si conduca la gente a vivere la natura, ad osservare la natura”.    

Tutela assoluta del paesaggio,  ricognizione dei versanti: 

“Le Guide Ambientali Escursionistiche Italiane esprimono piena solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e dall’emergenza neve. Va assolutamente fatta una ricognizione - ha dichiarato Filippo Camerlenghi, Vice Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche - per verificare la sicurezza o eventuali modifiche subite dai versanti. I sentieri potrebbero essere stati devastati . Sarà necessario nelle prossime settimane e magari anche nei prossimi mesi ricontrollare l’intero territorio colpito dal sisma  e dall’emergenza neve. Le Guide Ambientali Escursionistiche si impegneranno costantemente in questa attività garantendo al territorio il rispetto del suo valore geologico. Va assolutamente condotta un’intera ricognizione dei luoghi . Un’attività impegnativa  che potrebbe durare settimane o mesi, volta alla tutela del territorio e dell’intero patrimonio naturalistico. Il nostro impegno sarà anche in questa direzione. Ancora una volta ribadiamo con forza l’importanza della prevenzione dai georischi, della valorizzazione del patrimonio naturalistico e dell’educazione ambientale anche nelle scuole. Le Guide Ambientali Escursionistiche Aigae sono già attive anche su questo fronte. Bisogna osservare la natura, fare educazione ambientale nelle scuole, conoscere il territorio”.   

Redazione