“In Italia le zone umide sono sempre più minacciate dalla diffusione di specie alloctone invasive, dall’inquinamento dell’acqua e del suolo, dai cambiamenti climatici  e da numerosi impatti determinati dall’utilizzo delle risorse idriche per l’industria. Tali zone umide sono essenziali per la tutela della biodiversità. Inoltre rivolgiamo un grande appello ai cittadini dicendo loro di recarsi a visitare tali aree, nel periodo di Natale, ma di rispettare l’ambiente. Ad esempio non fare foto quando non si possono fare, di avvalersi di guide professionali e di rispettare i sentieri”. Lo ha affermato Giuseppe Albanese, Guida Ambientale Escursionistica, studioso delle zone umide e costiere dell’Italia .

“Le zone umide ovviamente sono le paludi, le lagune, gli acquitrini e le bassure inondate sono aree quali stagni, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti con acqua stagnante o corrente dolce, salmastra o salata, comprendendo aree marittime la cui profondità in condizioni di bassa marea non supera i sei metri, e sono aree fondamentali perché  molto produttive (ittiocoltura, molluschicoltura, agricoltura, produzione di sale, ecc),  risultano essere fondamentali nella regolazione dei fenomeni idrogeologici attraverso il reintegro delle acque sotterranee – ha proseguito Albanese -  la protezione dall’erosione e dalle piene dei corsi d'acqua,  sono indispensabili per l'immagazzinamento e la fornitura di acqua a uso irriguo e potabili,  lo stoccaggio di acqua per agricoltura o industria  e forniscono  energia elettrica attraverso le centrali idroelettriche. Inoltre le zone umide sono sede di processi autodepurativi, infatti l'abbondante e diversificata vegetazione acquatica presente nelle zone umide è in grado   di ridurre considerevolmente i nutrienti in eccesso (potassio e azoto in particolare) e altre sostanze inquinati grazie a processi chimici e biologici svolti contestualmente dalle piante e dai microrganismi (fitodepurazione) e tutelano la biodiversità,  includendo habitat prioritari per numerose specie animali e vegetali minacciate; costituiscono habitat per numerose specie animali e vegetali acquatiche o dipendenti dalle aree umide stesse; in particolare forniscono rifugio, condizioni favorevoli per la riproduzione, corridoi migratori per molte specie di uccelli acquatici. Ma soprattutto sono una fonte inesauribile di benessere spirituale”.  

Oggi le zone umide sono siti molto importanti per il turismo ambientale ma spesso fortemente minacciate e dunque dobbiamo tutelarle anche garantire l’intera economia turistica. Spesso non si pensa a garantire tale bene naturalistico.

“Esiste, infatti, un lato oscuro del turismo pseudo naturalistico che pone l'obiettivo prima del soggetto, per cui quello che conta è portare a casa una fotografia per mostrarla come trofeo – ha concluso Albanese -  in una vittoria di Pirro. L’appello che rivolgiamo è di andare a visitare le bellissime zone umide, paludi, lagune ma nel pieno rispetto dell’ambiente.

In questo ambito il ruolo della guida Aigae è di notevole responsabilità, in quanto non deve limitarsi semplicemente ad accompagnare in un "bel posto" chi si affida alla sua guida, ma deve educare e sensibilizzare i visitatori sulla reale importanza di questi ambienti, tanto eccezionali quanto delicati. Una fruizione poco attenta ad alcune norme che ne tutelano la conservazione  può trasformare un'escursione in una delle tante minacce che affliggono le zone umide. Chi effettua guide naturalistiche in siti di notevole valore conservazionistico,  deve conoscere le norme di salvaguardia fondamentali, verificando che i visitatori non compiano azioni che possano compromettere la conservazione del patrimonio naturalistico con il rischio di successiva emulazione da parte di altri.  Accompagnare volontariamente i visitatori o assecondarli  in azioni sconsiderate, come per es. avvicinarsi ad una colonia riproduttiva di Fenicotteri per una fotografia, con il conseguente rischio di abbandono del sito di nidificazione, costituisce un atto eticamente condannabile, oltre che illegale e in violazione al codice deontologico dall'Aigae.  Le Guide Aigae  dunque non sono semplici accompagnatori ma sono vere sentinelle del territorio perché garantiscono e tutelano per davvero il territorio anche durante l’escursione”.

Ed in Italia invece il turismo ambientale è minacciato anche da nuove norme.

“In Italia il Turismo Ambientale rischia di chiudere a causa delle nuove norme approvate al Senato -  ha denunciato Stefano Spinetti, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche Italiane - ed al vaglio della Camera dei Deputati con supertasse per gli operatori e dunque per il turista il quale, in Italia, invece di essere premiato con la valorizzazione del territorio e con una promozione capillare del Paese, sarà supertassato per poter ammirare lo straordinario patrimonio naturalistico. Le conseguenze saranno gravi perché rischierà di collassare l’intero impianto occupazionale del settore turistico – ambientale. Si tratta di norme delle quali l’Italia non ha bisogno. Dobbiamo imparare a tutelare il patrimonio naturalistico ed a saperlo promuovere all’estero in modo efficace soprattutto durante periodi importanti”. (Foto Aigae blog).

Redazione