Parigi, 7 Gennaio 2015 una data che verrà ricordata come uno sfregio alla fantasia. I fratelli Said e Chèrif Kouachi con il diciottenne Ahmid Mourad sono entrati nella redazione del Charlie Hebdo, il giornale più corsaro e libertino di Francia ed hanno freddato dodici persone che si trovavano lì. Il direttore Charb, i tre vignettisti e moschettieri Wolinski, Cabu e Tignous, l'economista Maris e due agenti di polizia, di cui uno musulmano, un uomo delle pulizie, un ospite in redazione e altri quattro giornalisti. Gli assassini avevano anche sbagliato numero civico andando al 6 e gridando se quello fosse il Charlie Hebdo. Mentre Ahmid restava nella Citroen c3 nera fuori ad aspettare. Tutto molto confuso. Le uniche certezze sono che tre bigotti hanno ucciso vecchi porconi libertini. Questo il dato più paradossale e quindi quello che avrebbe fatto ridere di più i quattro umoristi rimasti uccisi. Ma è un paradosso che ci mostra anche quanto sia in pericolo la laicità intesa come scetticismo che semina il dubbio ed è così difficile da sopportare perchè sempre frammentato in continua instabilità. Mai una certezza identitaria sempre in questo polemos di divenire. Questa turbolenza comincia a sgretolare anche le nostre fondamenta culturali che ormai indebolite non riescono neanche più a reagire con la stessa veemenza che adoperano per criticare la propria parte di mondo, ovvero l'Occidente. Così dobbiamo vedere reazioni tra il rassegnato e l'indifferente di quelli che facendo un po' di sociologia della domenica incolpano chi non si è censurato preventivamente con il politicamente corretto come hanno sempre fatto loro. Magari strizzandogli anche un po' l'occhio così si è al sicuro. Come quei borghesi annoiati che negli anni 70' per dare una sferzata alla loro vita amavano invitare i terroristi delle Br nei loro salotti perchè faceva molto chic stare a contatto con la malvivenza. Ecco quelli si definivano “compagni che sbagliano”. Oggi sarebbe troppo ma il traccheggiamento di chi vuole insinuare senza neanche avere il coraggio di dirlo che se la sono cercata è insopportabile. Si è già sentito qualcuno dire che erano “anti-semiti, islamofobi ecc.” e altre scempiaggini politicamente corrette. Piccolo particolare che è sfuggito a chi la pensa così è che la satira è dissacrante per sua natura. Non c'è altro da aggiungere. Devono essere contro qualsiasi forma di convinzione o fede o certezza o credenza. E' un lavoro duro perchè non dà punti di riferimento certi, si può anche perdersi in un labirinto di dubbi proprio per questo solo le menti meno fragili fanno proprie stili di vita scettici. Mentre l'opinione preconfezionata che sia xenofoba alla Le pen o giustificazionista alla maniera della sinistra al caviale e molotov non cambia molto. Entrambi trattano i musulmani come incapaci di intendere e di volere. Da comprendere in ogni situazione come se non ci arrivassero a capire i minimi della civiltà umana. Mentre cercano di propinarti la favola progressista del “volemose bene” stanno manifestando una forma di razzismointrinseca. Trattarli come bambini speciali a cui non si può dire che buttare le bombe non si fa. Se lo fai sei islamofobo perchè non capisci che loro sono nati cinquecento anni dopo la religione cattolica e che sono in piena inquisizione e guerra santa. Oppure non capisci gli sbagli dell'Occidente in svariate guerre ingiuste. Come se due torti facessero una ragione, come se invece un attacco del genere non amplificasse l'odio verso quella religione e non rendesse molto più difficile andare a convincere i guerrafondai che non è il caso di attaccarli ogni cinque minuti. E ancora come se non avessero ottenuto l'effetto opposto a quello desiderato uccidendo quei vignettisti ossia dargli l'immortalità amplificando quelle vignette in tutto il mondo, diventate simbolo di irriverenza contro un fascismo. Perchè con buona pace dei buonisti questi sono fascioislamici come li definì per la prima volta Christopher Hitchens. Tutta la stampa di sinistra e liberal lo attaccò per queste sue posizioni ma era portatore di quel polemos mai domato che in Voltaire ha raggiunto il suo apice e che qualcuno ama vedere a fondamento dell'Occidente. Questo spirito indagatore sempre sulla frontiera teso all'infinito. La cui bandiera è la satira, termometro della nostra flessibilità mentale. Infatti i terroristi hanno ucciso dei fantasisti anarchici e non dei banchieri o politici ma quello che gli fa più paura, la libertà di poter scindere nei particolari le situazioni senza guardare al mondo come loro monocolore, daltonici. Hanno voluto colpire la cosa che gli dà più fastidio dell'Occidente la voglia di poter ridere di tutto. Casomai esistesse un Dio avrebbe il senso dell'umorismo a differenza del suo fan club. Il relativismo, la società liquida, la fine della storia, il secolo breve che si è dilungato, la tecnica ed il materialismo sono in forte crisi e non danno più un'identità definita all'individuo che annaspa alla ricerca di sacralità in un mondo scarno. In un mondo che tende all'entropia, la lenta inesorabile accelerazione verso il decadimento creano vertigini che innescano il desiderio di certezza e di aggrapparsi a qualcosa di sicuro. Come magari una mentalità reazionaria scambiata per la solita epoca d'oro dei tempi andati quando c'erano i famosi valori antichi che contavano davvero. Però comunque si uccideva per niente e la gente moriva di fame al tempo dei famosi valori antichi. In questa stanchezza secolare Cioran ci vedeva “un popolo che ha completato la sua missione storica e che non ha più alcuna ragione di preservare la propria differenza” perchè sulla scia di Spengler “tutte le società dedite alla perfezione si estenuano e muoiono”.
Questi vogliono terrorizzarci per farci vivere nelle loro paure così a lungo che un giorno non ci sembrerà male un po' di sicurezza e di sottomissione. A distanza di anni dall'89 quando Salman Rushdie scrittore indiano che pubblicò un libro chiamato Versetti Satanici si vide gettare addosso la fatwa dall'Ayatollah Kohmeini che aveva fatto abboccare all'amo tempo prima un intellettuale come Foucault. Oggi nel 2015 a turbare le belle anime è arrivato il nuovo libro del geniale enfant terribile della letteratura francese, Michel Houllebecq. Per chi conosceva il personaggio dagli albori delle sue Particelle elementari non sarà sorpreso dell'ultimo libro intitolato Sottomissione. Una distopia nella quale la Francia del 2022 è dominata dall'Islam e il cui protagonista professore universitario di letteratura è costretto a convertirsi se vuole mantenere il suo posto in società. Ancora prima dell'uscita il libro è stato attaccato da tutto il coro corretto che hanno definito l'opera come un favore alle idee politiche di Le pen e ancora come l'intolleranza di un uomo non nuovo ad uscite del genere. Qualche anno fa disse che “La religione più stupida è l'Islam” con tante altre che la seguono a ruota ovviamente. Perfino Bernard Henry-Levy padre del relativismo che si schierò sempre per i popoli più deboli attaccati difese Houllebecq quando si trovò tra i fuochi incrociati dei rispettabili. Per capirci quelli di Charlie Hebdo sarebbero usciti il giorno dopo l'attentato con una copertina dove si sfotteva lo stesso scrittore e la sua decadenza fisica, ecco quello che si dice non far sconti a nessuno. Questo per dirvi della laicità di Charlie che indiscriminatamente se la prendeva con ebrei, cattolici, musulmani, nazionalisti, radical chic e chiunque amasse la banalità e il luogo comune. Erano quelli che hanno ripetuto per venti anni che per andare alla radice del terrorismo ed estirparlo bisogna smettere di rapinare i paesi del terzo mondo. Magari smettere di andare a destabilizzare qualsiasi zona che non risponde esattamente come vogliamo ai nostri interessi. Ma tutto questo detto oggi davanti alla difesa della fantasia sembra solo una scusa di benaltrismo. Hanno voluto colpire il cuore laico repubblicano perchè scatenare la paura e la censura preventiva di chiunque in futuro avrà voglia di parlare degli islamici. Hanno visto il politicamente corretto corrodere la libertà d'espressione per questo hanno deciso di colpire lì. In parte è riuscito visto che il giorno dopo dalla Cnn al Financial Times con un coraggio leonino hanno fischiettato e oscurato quanto più possibile le vignette anarchiche. Lo stesso coraggio di quando c'era l'ascesa del fascismo e si minimizzava. Si è detto anche troppo dell'ipocrisia occidentale sempre in cerca di martiri ed eroi che però ama odiare quando sono in vita. Qui ci troviamo di fronte a martiri della satira ovvero del libero pensiero. Il giornale satirico Charlie Hebdo nasce negli anni 60' con il nome Hara Kiri chiuso più volte nel 61' e nel 66' diventa Charlie nel 92' e negli ultimi anni era passato alla ribalta proprio per aver pubblicato queste vignette irriverenti su Maometto di un fumettista svedese che ha rischiato anche lui di morire in circostanze diverse. Lo stesso giornale prima di questo attacco fatale aveva subito due altri attentati. Questo ci fa anche un po' domandare in che stato abbiano versato i servizi segreti dato che due degli assassini erano già noti e inseguiti dai servizi. Per non parlare di come hanno agito i terroristi. Scarpe da ginnastica perse, carte d'identità lasciate nelle auto, indirizzi sbagliati, fughe maldestre. Insomma tutto il cocktail che ovviamente ha già fatto scatenare i cospirazionisti. Ma cosa pensano questi terroristi, che potranno fermare così lo spirito dissacrante dell'occidente? Lo hanno solo attizzato di più mentre si stava spegnendo. Bisogna concludere doverosamente con le parole dei protagonisti molto più significative, come quella del direttore Charb che ha lasciato l'ultima vignetta con una premonizione di morte inquietante. Ma era pronto anche a questo infatti in un'intervista disse “ Non ho paura delle rappresaglie, non ho figli, non ho una moglie, non ho un'auto, non ho debiti. Forse potrà suonare un po' pomposo, ma preferisco morire in piedi che vivere in ginocchio” No non era pomposo dato che lo hai fatto.
Oppure quando dopo i primi attacchi alla redazione non si scompose e rispose così:
“Dipingi un Maometto glorioso, e muori.
Disegna un Maometto divertente, e muori.
Scarabocchia un Maometto ignobile, e muori.
Gira un film di merda su Maometto, e muori.
Resisti al terrorismo religioso, e muori.
Lecca il culo agli integralisti, e muori.
Prendi un oscurantista per un coglione, e muori.
Cerca di discutere con un oscurantista, e muori.
Non c'è niente da negoziare con i fascisti.
La libertà di ridere senza alcun ritegno la legge ce la dà già, la violenza sistematica degli
estremisti ce la rinnova.
Grazie, banda di imbecilli.”
Prima di concludere ci sarebbe tanto altro da dire ma meglio riderci su con un vecchio porcone rimasto ucciso ieri in questo attacco al cuore della fantasia e dell'anarchia, lui si 11chiama Georges Wolinski. Di lui si è detto tutto un libertario erotico che non accettava 11nessun dogma. Era indescrivibile meglio far parlare lui “Meno male che il mondo va male non avrei sopportato di andar male in un mondo che va bene”
“Mentire è un mestiere, smentire è un'arte”
“Si è fatto il 68' per non divenire quello che siamo divenuti”
E la migliore “Quando non sai fare niente, bisogna almeno essere ambiziosi”
Ci vogliono violenti, ci avranno ironici.
Matteo Vitale