Benevento

“E? notizia recente la trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato del Direttore Generale dell’ASIA, Massimo Romito, e come al solito il Comune corre ai ripari sempre dopo e mai prima, cercando di chiudere la stalla quando i buoi sono ormai scappati”.
Così una nota dei consiglieri comunali M5Stelle Nicola Sguera e Marianna Farese che prosegue: “Nel Consiglio del 16 dicembre 2016, all’ordine del giorno, fra gli altri, vi era l’adeguamento dello Statuto dell’ASIA al D.lgs 175/2016, la cui principale novita? e? la possibilita? di una partecipazione non piu? solo pubblica ma anche privata. Cioe? un nuovo modello di governance che non vedra? piu? il Comune Socio Unico. In tale situazione prospettica i consiglieri di opposizione suggerivano dei meccanismi di controllo maggiori da parte del Comune nelle scelte Consiglio di Amministrazione dell’ASIA, concretizzatesi in uno dei due emendamenti proposti dal consigliere Italo Di Dio, sostenuto dal M5S e dagli altri consiglieri di opposizione.

L’emendamento introduceva un meccanismo autorizzativo in capo al Sindaco, nell’articolo 30 secondo comma (che recita: «L’organo amministrativo puo? nominare Direttori generali, determinandone i poteri nel rispetto della normativa pro tempore vigente»), chiedendo di integrarlo («L’organo amministrativo, su autorizzazione dell’Assemblea dei soci, puo? nominare...»). Poche semplici parole che avrebbero permesso al Sindaco di agire ex ante e non ex post come sta avvenendo. L’emendamento proposto dal Consigliere Di Dio e? inequivocabile. Era a tutela del Sindaco, dell’Amministrazione e dell’intero Consiglio comunale.

La responsabilita? di cio? che sta accadendo e? di chi, non approvando l’emenda- mento, ha di fatto lasciato una “porta aperta” al CdA dell’ASIA, che in totale autonomia ha nominato un direttore a tempo indeterminato, senza nessuna procedura selettiva ad un costo di oltre 100.000 euro annui a carico dei cittadini.

Analoga situazione si e? verificata per il “bando periferie”. Con autorevoli supporti, noi consiglieri del M5S lo studiammo, presentammo un’interpellanza (il 28 agosto...), una sollecitazione che aveva l'intento di contribuire ad una buona riuscita dell'operazione, «ossigeno per la nostra economia». In seguito, illustrammo le criticita? della proposta presentata dall’Amministrazione. Scrivevamo che «gli interventi pubblici sono stati individuati quasi a caso e distribuiti sul territorio senza avere come riferimento una strategia di reale riqualificazione delle periferie degradate e senza individuare queste ultime secondo criteri oggettivi». E concludevamo, purtroppo cassandre involontarie, dicendo che le contraddizioni evidenti del progetto comporteranno, «nel migliore dei casi, l’approvazione del programma e dei relativi progetti penalizzando le periferie realmente degradate e privilegiando ulteriormente le zone di maggiore pregio della citta? creando un ulteriore “gap” di emarginazione urbanistica, ambientale e sociale tra i vari quartieri della citta? o, nel peggiore dei casi, la mancata approvazione del programma con la perdita di una preziosa occasione e di fondi consistenti per contribuire al recupero delle zone piu? sensibili della citta?».

Le critiche vennero riprese nel “question time” da Marianna Farese. Sappiamo come e? andata a finire, purtroppo con il rischio concreto di perdere un corposo finanziamento per superficialita? (come gia? successo, per altro, con il progetto per i Sabariani).
Fin quando si prenderanno le sollecitazioni dell’opposizione solo come critiche a priori e non come suggerimenti per migliorare, non si imparera? dagli errori e nessun progresso sara? possibile per la citta?”.