Era finito al centro di una inchiesta portata avanti dalla Procura di Avellino in ordine alla commissione di una serie di reati legati alla falsa esportazione all'estero per demolizione di autovetture immatricolate in Italia.
Il tutto per avere agevolazioni e sgravi fiscali, con la connivenza di una nota Agenzia di pratiche automobilistiche con sede nel capoluogo irpino.
E così, A.S., trentacinquenne di Aiello del Sabato, si è visto rinviare a giudizio insieme ad altri presunti complici, tutti di nazionalità rumena.
Secondo l'assunto accusatorio, infatti, A. S. avrebbe provveduto alla radiazione di una serie di autocarri dal territorio dello Stato italiano, autocarri che sarebbero stati, almeno sui documenti, esportati in Romania. Gli stessi , invece, circolavano in Italia con targhe straniere contraffatte.
Il casuale controllo di un autocarro da parte dei Carabinieri della Stazione di Montoro, nel febbraio 2014, avrebbe in realtà svelato l'intera vicenda.
Di qui la nascita di un procedimento penale a carico del giovane aiellese e di alcuni cittadini rumeni, tutti imputati di svariati reati, tra cui la falsità ideologica commessa in atto pubblico.
Ieri il Tribunale di Avellino ha condannato gli imputati, ad eccezione del giovane trentacinquenne, difeso dall'Avvocato Rolando Iorio, risultato del tutto estraneo alla vicenda. Per il giovane di Aiello del Sabato il Pubblico Ministero aveva chiesto una condanna a 5 mesi di carcere.
Falsa esportazione di auto: assolto 35enne di Aiello
A.S., trentacinquenne di Aiello del Sabato, si è visto rinviare a giudizio insieme ad altri
Redazione Ottopagine