«In queste condizioni, con carenze di organico e con i tagli ai posti letti determinati negli ultimi anni dai governi regionali, sono degli eroi i medici che hanno operato al pronto soccorso di Nola nella notte del caos». Lo afferma Vito Storniello, segretario regionale dell'Usb (Unione Sindacale di Base).
«Noi scendiamo in campo a difesa degli operatori sanitari e del diritto alla salute messo a rischio dalle politiche di smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale. La teoria dell'insostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale pubblico è una teoria falsa», aggiunge Storniello.
«Il ministro della salute più insulso della storia invia i NAS all’ospedale di Nola per prendere atto, evidentemente, delle numerose richieste e denunce che avrebbero dovuto riguardarla e sono invece rimaste inascoltate, mentre il governatore campano invoca il licenziamento dei tre dirigenti medici, dopo averne ottenuto la sospensione, senza mai mettere in discussione il direttore generale da lui stesso nominato. Già, proprio quel De Luca della frittura di pesce in cambio di un sì; quello che ha come consigliere un indagato per tentata concussione ai danni di ASL e Ospedali della Campania; colui che, grazie ad una norma ad hoc concessagli da Renzi, potrebbe diventare commissario della sanità campana. Controllore e controllato».
«Siamo certi che quanto successo a Nola – prosegue il segretario regionale USB – si ripeterà ancora.
Ma bisogna riflettere bene prima di demonizzare il personale sanitario e saper discernere con attenzione sulle responsabilità perché, in assenza di una forte presa di parola a difesa del servizio sanitario pubblico, l’unico vero argine rimasto alla barbarie sono proprio quei medici e quegli infermieri che hanno ancora il coraggio o l’incoscienza di sbatterti per terra pur di provare a garantirti un diritto fondamentale.
Noi per questo li ringraziamo e continueremo a lottare per cambiare le condizioni presenti e garantire diritti e dignità agli Operatori sanitari e ai cittadini».