Calitri

Il Consorzio Gestione Servizi annuncia l’inaugurazione dell’impianto di depurazione dell’Asi ubicato nell’area industriale di Calitri per domani, 8 aprile. Un impianto potenziato e adeguato a nuovi standard gestionali dalle maestranze del Cgs, a seguito di lavori durati tre anni. “Malgrado le conclamate difficoltà finanziarie, che costringono il Cgs, la tecnostruttura  del consorzio Asi ad operare in regime di concordato (con continuità gestionale), i quadri dirigenti hanno saputo portare a termine le migliorie impiantistiche progettando e realizzando innovazioni strutturali e funzionali che sono valse il plauso dei competenti uffici tecnici regionali” scrive il consorzio in una nota. “All’impianto di Calitri, una piattaforma per il trattamento dei rifiuti liquidi, è stata infatti accordata l’autorizzazione integrata ambientale sulla scorta delle innovazioni apportate, che oggigiorno rappresentano una delle migliori soluzioni processistiche “Ippc” in Campania. Tali soluzioni- affermano al Cgs- sono frutto dell’impegno dei dipendenti, che posso avvalersi oramai di un know how avanzato, anche in forza di esperienze pluriennali maturate nel campo; e tuttavia si è rivelata preziosa anche la collaborazione degli uffici regionali del settore, ovvero dalla dirigente Lucia Pagnozzi, dalla responsabile del procedimento Rosanna Dattoli, da Limone Berardino ai collaboratori tutti. La dedizione dei lavoratori, che da sempre si sentono responsabilmente coinvolt nelle strategie gestionali, al punto da fornire costantemente suggerimenti per migliorare la qualità dei servizi, incrementando così le entrate, è chiaramente attestata dai sarifici che gli stessi volontariamente sopportano da alcuni anni. Non guasta infatti menzionare la circostanza che i lavoratori del Cgs, registrandosi difficoltà di bilancio, hanno stipulato un contratto di solidarietà con l’azienda che contempla la riduzione dell’orario di lavoro e delle corrispondenti retribuzioni”. La questione della depurazione intanto, si prepara ad essere discussa dai sindaci che hanno aderito al contratto di Fiume dell’alto Ofanto, determinati a inchiodare l’Asi ad assumersi delle responsabilità.