L’iniziativa a tutela della legalità, di salvaguardia ambientale e del patrimonio storico-paesaggistico, intrapresa dal Circolo di Sinistra Italiana di Bacoli in merito al progetto di riqualificazione dell’area archeologica di “Cava Lubrano”, deve essere percepita come una vera e propria battaglia di civiltà di interesse regionale.
La questioni serie e circostanziate che pongono le compagne e i compagni di Bacoli, rappresentate attraverso opportune prese di posizione alle istituzioni competenti e alla stampa, ripropongono con forza il tema dell’autonomia dei poteri locali rispetto alla prevaricazione di quelli nazionali che, cedendo a una mera logica di produttivismo centralistico , di fatti estromettono i territori da legittimi pronunciamenti che riguardano il patrimonio comune e il futuro delle singole comunità.
L’aggiramento realizzato dalla Regione Campania, con Caldoro prima e con De Luca poi, per favorire il superamento delle prescrizioni imposte dalle autorità di controllo territoriali competenti al progetto di recupero funzionale dell’area da parte della società “Pozzolana Flegrea” , ha consegnato nelle mani della Presidenza del Consiglio dei Ministri un progetto non solo svincolato dagli interventi di tutela previsti ma votato a uno snaturamento funzionale turistico elitario che l’attuale Governatore non ha tardato a favorire con un apposito Decreto Dirigenziale .
Solerzia e riguardo che la Regione Campania, invece, non ha mostrato nel pretendere, come per legge, da parte della medesima società affidataria del progetto, la bonifica e la messa in sicurezza della zona interessata, esimendosi dal dovere istituzionale di imporre tale procedura di risanamento ambientale di un’area già oggetto di indagini legate all’eco-mafie e nota per essere stata utilizzata in modo improprio e pericoloso come luogo di smaltimento nocivo .
Nel riconoscerci in pieno nell’iniziativa del Circolo di Sinistra Italiana di Bacoli , rivolgiamo un appello alla popolazione locale e alle istituzioni locali, alle forze politiche, sociali e ambientaliste della Campania a sostenere con forza questo intento, che oltre a tutelare la salute, il patrimonio archeologico e ambientale dell’area baiese, rappresenta la battaglia più generale di riconoscimento del diritto alla rappresentanza di realtà territoriali che poteri regionali e nazionali, sempre più delegittimati e incapaci di garantire un serio raccordo nella loro azione di governo, intendono sopraffare.
Redazione Av