Ci sono notizie fasulle che sopravvivono a se stesse. Anche alle smentite più secche. Anche al tempo che passa. E alla loro stessa improbabilità.

Misteri del web.

L'ultima – che ha ripreso a circolare con incredibile insistenza – risale addirittura al 2001, all'indomani dell'attentato alle Torri gemelle.

Era stata smentita all'epoca. Poi è tornata in auge nel 2011, con diverse varianti. Quindi nel 2014, con altri aggiustamenti. E ancora circola, suscitando tra i soliti creduloni apprensioni del tutto infondate.

Forse avrete capito: è quella dei flaconcini prova di profumi. Il malcapitato annusa il contenuto. E muore: tutta colpa di un potentissimo veleno.

All'epoca si incolpavano i terroristi di Al Qaeda, poi – seconda versione – semplicemente gli arabi. Oggi – facile, no? - l'Isis.

Nell'ultima versione – quella ridiffusa su social, telefonini, messaggi -, l'epicentro è Bari. Dove – ma come si fa a crederci? -, sarebbero state trovate cinquemila boccette di terribile veleno. E ci sarebbero già delle vittime.

Vi pare mai che una notizia del genere non veniva diffusa e non scattava l'allarme?

A questa considerazione, i creduloni del web, obiettano con una logica distorta, ma che ai loro occhi sempre logica è: c'è silenzio per evitare di seminare il panico...

Mah, nel frattempo si seminano morti.

La bufala naturalmente è spesso corredata anche da foto. Con flaconi di profumo di marche note, e che inevitabilmente subiscono gravi danni commerciali.

Nelle ultime settimana la bufala profumata si è di nuovo diffusa in tutta la Campania. Innescando – tra i più ingenui – la psicosi da boccetta. O anche: ci credo, non ci credo. Nel dubbio non annuso.

E' una cavolata. Una fra le tante. Solo più odorosa di altre.